Ricetta veterinaria elettronica, bilancio a un mese dall’entrata in vigore

Ricetta veterinaria elettronica.

Pubblicato dal Ministero della Salute un nuovobilancio sull’utilizzo della REV, a un mese dal 16 aprile 2019, giorno in cui il nuovo sistema è entrato totalmente in vigore.

586.000 le prescrizioni elettroniche dal 16 aprile, ovvero dal momento in cui il sistema è obbligatorio, picco il 6 maggio con 34.988 ricette, il 10 maggio 7.880 punti vendita hanno emesso almeno una ricetta elettronica. Più di 1 milione le prescrizioni online emesse dall’avvio della sperimentazione, l’80% riguardante i piccoli animali.

Il Ministero della Salute informa che sono in corso interventi e analisi per continuare a migliorare la fruizione e la rapidità del sistema elettronico. I tempi di utilizzo sono attualmente sensibilmente ridotti, sono in corso verifiche su eventuali utilizzi non trasparenti dei service effettuati da strutture informatiche. A breve verrà rilasciata una documentazione tecnica per il dialogo tra Sistema informativo nazionale della farmacosorveglianza e i software gestionali.

La documentazione affiancherà il manuale già rilasciato online e le altre informazioni e tutorial disponibili sul sito www.ricettaveterinariaelettronica.it.

Info: Ministero della Salute bilancio REV a un mese dall’entrata in vigore

Sviluppo Economico, guida operativa sui Certificati bianchi

Certificati bianchi. Questo il documento pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Mistero dell’Ambiente il 2 maggio 2019 redatto da Gse con Enea e Rse che riporta informazioni sulla presentazione delle richieste di incentivo per il risparmio energetico.

La guida è stata pubblicata dopo il decreto ministeriale Approvazione della Guida operativa per promuovere l’individuazione, la definizione e la presentazione di progetti nell’ambito del meccanismo dei Certificati Bianchi e aggiornamento della tabella recante le tipologie progettuali ammissibili, di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 11 gennaio 2017, come modificato dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 10
maggio 2018 in materia di Certificati Bianchi. Provvedimento che ha riportato anche l’aggiornamento della tabella delle tipologie progettuali ammissibili.

Questi gli argomenti trattati dal volume:

  • “Allegato 1.1 – Chiarimenti operativi per la presentazione dei progetti;
  • Allegato 2.1 – Guide settoriali: il settore industriale della produzione di piastrelle ceramiche;
  • Allegato 2.2 – Guide settoriali: il settore industriale della produzione di vetro e prodotti in vetro;
  • Allegato 2.3 – Guide settoriali: il settore industriale della produzione di articoli in materiale plastico;
  • Allegato 2.4 – Guide settoriali: il settore industriale della produzione della carta;
  • Allegato 2.5 – Guide settoriali: impianti di produzione di energia termica e frigorifera;
  • Allegato 2.6 – Guide settoriali: il Servizio Idrico Integrato;
    Allegato 3 – Interventi di efficienza energetica non ammissibili”.

Info: Ministero Sviluppo Economico, Guida operativa Certificati bianchi

In Gazzetta la legge istituzione e disciplina Rete nazionale registri tumori

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.81 del 5 aprile 2019 la Legge 22 marzo 2019, n. 29 Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione. Legge che uniforma i registri dei tumori e i sistemi di sorveglianza di regioni e province autonome che devono provvedere ad aggiornare le proprie attività entro 180 giorni dall’entrata in vigore (20 aprile 2019) del provvedimento.

Obiettivo della Rete è il coordinamento e la standardizzazione delle attività di raccolta dati e validazione degli studi epidemiologici, prevenzione primaria e secondaria, diagnosi cura e programmazione sanitaria, controllo e studio, sorveglianza epidemiologica, semplificazione dello scambio di dati, ricerca scientifica e monitoraggio dei fattori di rischio professionale. Articolo 1 comma 1 “m) monitoraggio dei fattori di rischio di origine professionale, anche attraverso forme di connessione e di scambio di dati con i sistemi informativi esistenti, con particolare riferimento al Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP) di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, disciplinato dal regolamento di cui al Decreto dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali e della salute 25 maggio 2016, n. 183“.

La legge prevede l’istituzione con decreto del Ministero della Salute entro dodici mesi, di un regolamento sui dati, sul trattamento e sull’accesso. Le Regioni e Province assicureranno i flussi entro il 30 aprile dell’anno successivo all’entrata in vigore del regolamento citato. Prevista la possibilità per il Ministero della Salute di stipulare accordi, sentito il garante della Privacy, per la collaborazione gratuita con università, centri di ricerca pubblici e privati, con enti e associazioni scientifiche e con enti del terzo settore.

Entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge dovrà essere istituito il referto epidemiologico, ovvero del “dato aggregato o macrodato corrispondente alla valutazione dello stato di salute complessivo di una comunità che si ottiene da un esame epidemiologico delle principali informazioni relative a tutti i malati e a tutti gli eventi sanitari di una popolazione in uno specifico ambito temporale e in un ambito territoriale circoscritto o a livello nazionale, attraverso la valutazione dell’incidenza delle malattie, del numero e delle cause dei decessi, come rilevabili dalle schede di dimissione ospedaliera e dalle cartelle cliniche, al fine di individuare la diffusione e l’andamento di specifiche patologie e identificare eventuali criticità di origine ambientale, professionale o socio-sanitaria”.

Il conferimento dei dati sarà un adempimento LEA. Relazione del Ministero della Salute alle Camere entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge e quindi entro il 30 settembre di ogni anno.

Info: Decreto 22 marzo 2019 n.29 GU n.81 del 5 aprile 2019

Bando Isi Inail 2018, al via l’inserimento della domanda

Bando Isi 2018.

Inail ricorda la prima delle date dell’edizione 2018 del bando per incentivi alle imprese per interventi riguardanti la sicurezza sul lavoro.

A partire dall’11 aprile 2019 ore 12.00 e fino alle 18.00 del 30 maggio sarà possibile compilare la domanda. Effettuare simulazioni, verificare l’ammissibilità e salvarla. Preparare la propria proposta per il download del codice identificativo previsto per il 6 giugno 2019.

La domanda può essere compilata soltanto essendo in possesso delle credenziali per i servizi online Inail e la registrazione al portale deve essere effettuata almeno due giorni lavorativi prima della chiusura della procedura online.

Il 6 giugno 2019 sarà anche il giorno nel quale verranno comunicate le date dell’invio definitivo della candidatura.

Ricordiamo che il bando Isi 2018 ha stanziato 369.726.200 euro. Cinque sono gli assi di finanziamento.

  • Asse 1 Generalista 182.308.344 euro;
  • Asse 2 Tematica 45.000.000 euro;
  • Asse 3 Amianto 97.417.862 euro;
  • Asse 4 Micro e Piccole Imprese 10.000.000 euro;
  • Asse 5 Agricoltura euro 35.000.000.

Info: Inail inserimento domanda bando Isi 2018

Ministero Lavoro, firmato decreto sulla riduzione delle tariffe Inail

Il Ministero del Lavoro ha annunciato la firma del decreto interministeriale sulla revisione delle tariffe dei premi Inail prevista dalla Legge di bilancio 2019. A comunicarlo ieri il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Questa la nota Inail a riguardo.

Il provvedimento ha interessato l’aggiornamento del nomenclatore, tassi differenziati per rischio lavorativo, introduzione della voce di tariffa sui nanomateriali, ciclo dei rifiuti e rider. Passano da 739 a 595 le voci tariffarie eliminando quelle obsolete.

Ridotti del 32,72% i tassi medi per le aziende che arrivano al 17,85 per mille, calo onere finanziario 1,7 miliardi. Singoli tassi non superiori alla Tariffa 2000, 110 per mille per le lavorazioni rischiose.

Così Inail nella nota citata: “L’oscillazione del tasso basata sulla gravità degli eventi lesivi. Le nuove modalità di applicazione delle tariffe ricalcano quelle precedenti, con la significativa eccezione del criterio di calcolo dell’oscillazione del tasso medio per andamento infortunistico, oggi basato sulla gravità degli eventi lesivi e non più soltanto sugli oneri sostenuti dall’Istituto per indennizzarli”. Eslcusi gli incidenti in itinere.

Confermata la riduzione del premio di tariffa per interventi di prevenzione e l’impegno per investimento e formazione sicurezza lavoro. Dalla riduzione delle tariffe derivano 110 milioni all’anno per le prestazioni. Vivenza a carico, aumento a 10mila euro assegno una tantum, aggiornamento Tabella di indennizzo danno biologico e 100 milioni all’anno per prestazioni invalidità 6-15%.

16 maggio scadenza autoliquidazione.

Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari, volume Inail

Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari è l’argomento trattato da Inail in una delle ultime pubblicazioni. Un documento particolarmente utile a chi è impegnato nel settore agricolo, che tratta i Pf, i rischi, la sicurezza, la tutela dei consumatori e dell’ambiente.

L’opuscolo è strutturato su schede informative monotematiche che affrontano la normativa di riferimento per quanto riguarda acquisto, trasporto, immagazzinamento, utilizzo, smaltimento e documentazione aziendale; la sicurezza e il Testo Unico; etichettatura; metodi alternativi da utilizzare in agricoltura.

La normativa di riferimento si avvia in Europa con la direttiva 2009/128/CE recepita dal D.lgs. n. 150/2012. Quindi il Dm 22 gennaio 2014 con il relativo Piano di azione nazionale; il citato D.lgs 81/08.

Per fitosanitari o agrofarmaci si intendono generalmente prodotti utilizzati per proteggere le piante; conservare; eliminare infestanti; influenzare la coltivazione. Sono costituiti da: sostanze attive, coformulanti e coadiuvanti. L’intossicazione può avvenire sia per inalazione, che per contatto dermico o ingestione. La valutazione dei rischi è in carico al datore di lavoro e definita dal Titolo IX del TU.

Il volume è curato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, Dit Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione, Contarp. Questo l’indice:

  • “Prodotti fitosanitari o agrofarmaci;
  • Il pericolo nell’uso dei prodotti fitosanitari;
  • La valutazione del rischio chimico professionale;
  • Schede tecnico-informative;
  • Documentazione aziendale;
  • Dispositivi di protezione individuale;
  • Allegato 1. Quadro normativo di sintesi sui prodotti fitosanitari;
  • Allegato 2. Guida alla lettura della etichetta e scheda dati di sicurezza (MsDs);
  • Allegato 3. L’ADR: disposizioni generali ed esenzioni;
  • Allegato 4. La difesa integrata;
  • Allegato 5. La gestione dei rifiuti;
  • Allegato 6. Glossario”.

Info: Inail, Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari 

Quella difficile conciliazione

Lo scoglio più difficile da superare sembra presentarsi sin da subito, con l’arrivo del primo figlio. In altri termini, non è, come ci si aspetterebbe, la «quantità» di lavoro materno a determinare il conflitto (da due figli in poi) ma il passaggio stesso alla maternità. Anche le madri che lavorano part-time presentano le difficoltà di conciliazione: secondo una ricerca Istat del 2015 crescono rispetto al 2005 le madri che pur lavorando a tempo ridotto dichiarano problemi di conciliazione famiglia-lavoro (29,4% nel 2012, 22,1% nel 2005). La mancanza di una rete di supporto, nella stragrande maggioranza dei casi, costringe le madri ad abbandonare il lavoro, a riprova che queste non riescono a trovare nella risposta istituzionale, nei servizi sul territorio e negli strumenti messi a disposizione dalle aziende un valido sostegno alla gestione della famiglia. Si delinea così un doppio fronte di complessità nella conciliazione: quello personale, psicologico ed esistenziale e quello della gestione della realtà.

Due sono gli assunti di base dai quali partire per iniziare a costruire non tanto una impossibile «conciliazione perfetta», ma – parafrasando le parole di un noto psicologo, che la applicava alle madri – una «conciliazione sufficientemente buona». Il primo è che non esiste possibilità di una buona conciliazione concreta, logistica e operativa (che definiamo esterna: verso l’azienda, la società, gli altri attori presenti nel sistema) se non c’è stata a monte una profonda e serena conciliazione interna. Figli e lavoro, asili e carriera, tate e nonni stanno insieme nella realtà se prima possiamo tenerli insieme nella nostra idea di realtà, nel nostro immaginario e nella nostra alchimia personale. Ci si può avvalere delle migliori strategie di delega, di un’organizzazione minuziosa e puntale delle giornate delle mamme e dei loro bambini, ma se non c’è stata prima una legittimazione dei desideri delle donne nel loro nuovo ruolo di madri e professioniste, per loro e per i loro figli, anche la miglior orchestrazione poggerà su fondamenta poco stabili, che vacilleranno inesorabilmente sotto il peso di mille sensi di colpa all’affacciarsi delle prime, normali problematicità.

Le aziende, ma anche la società, non potranno ancora a lungo ignorare tutto ciò e dovranno presto attrezzarsi per accogliere le esigenze di bilanciamento vita/lavoro di un numero sempre crescente di persone/lavoratori. Il rischio, se non dovessero adoperarsi in tal senso, è di privarsi a lungo andare di una fetta di talenti (mamme lavoratrici, ma anche millennial e nuovi padri) che sempre con maggior fatica riescono ad accettare modelli organizzativi e di lavoro costruiti su vecchie regole che premiano il presenzialismo sul luogo di lavoro anziché il raggiungimento degli obiettivi. Un altro passo importante e utile da compiere è quello di comprendere e gestire dentro e fuori di sé quel sistema di attese e di sguardi – ovvero l’insieme delle pressioni più o meno dirette e consapevoli, alcune reali altre immaginarie – dentro il quale si è inserite e a cui, in qualche modo, le madri sentono di dover far fronte. Gli attori di questo sistema sono sempre molteplici. In primo luogo c’è il figlio neonato con le sue richieste oggettivamente pressanti, che nei suoi primi mesi di vita dipende in tutto e per tutto dalla madre ma che, anche in seguito e per tutta la prima infanzia, reclama attenzioni e cura. Le sue sono le attese e le richieste più immediate e di decodifica piuttosto semplice, se non fossero poi complicate (come abbiamo ben visto sopra) dalle proiezioni della madre stessa, spesso impegnata a sentirsi e a interpretare il ruolo della «buona madre».

Tratto da Genitori al lavoro – L’arte di integrare figli, lavoro, vita, di Laura Girelli e Adele Mapelli

Le donne e le difficoltà nel lavoro

Oggi l’Italia si colloca al penultimo posto, davanti solo a Malta, nella classifica dei paesi europei attivi nella riduzione della disoccupazione femminile ed i dati mostrano con chiarezza questa realtà: nel febbraio 2012, il tasso di occupazione delle donne tra i 15 ed i 64 anni si è attestato al 46,7% (67,2 per gli uomini) ed il tasso di disoccupazione al 10,3% (8,6% per gli uomini). Il divario con il resto dell’Europa è enorme, se si pensa che il tasso medio europeo di occupazione femminile è pari al 58,5%, quasi 12 punti in più. Un altro elemento da rilevare è il tasso di inattività, che ha raggiunto il 46,8% per le donne (contro il 26,5% degli uomini). Sono persone che non solo non hanno un lavoro retribuito, ma che non lo cercano neanche più, né stanno studiando o seguendo percorsi di formazione. Queste donne hanno semplicemente rinunciato, in molti casi esasperate dalle difficoltà, oppure sono state assorbite dal lavoro nero.

Gli ostacoli per le donne ad inserirsi e mantenere il lavoro sono molteplici. Un fattore che troppo spesso favorisce l’uscita dal mercato del lavoro è la maternità, basti pensare che il 30% delle madri interrompe il rapporto di lavoro perché costretta a sostenere carichi familiari eccessivi, contro il 3% dei padri. La nascita di un figlio è spesso un periodo della vita in cui le donne desiderano chiedere un part-time per poi poter rientrare a tempo pieno senza per questo essere penalizzate in termini di carriera. Nel corso del tempo, il lavoro part-time femminile è cresciuto notevolmente ma solo nella forma di part-time involontario, questo significa che spesso non si tratta di una scelta ma viene subìto per mancanza di alternative lavorative.

In conclusione,è dato noto che la presenza consistente di lavoratrici altamente qualificate e con elevati titoli di studio non ha rotto definitivamente né la ‘segregazione orizzontale’, che concentra di più le donne in determinati settori e occupazioni, né incrinato il cosiddetto ‘soffitto di cristallo’, la barriera invisibile che ostacola gli avanzamenti di carriera per le donne e impedisce loro di raggiungere i livelli più alti – Fonte: www.lavoro.gov.it .

Di Antonio Sarcina

Comunicazioni Obbligatorie, Ministero del Lavoro ecco la terza nota trimestrale 2018

Sono stati pubblicati dal Ministero del Lavoro i dati sulle Comunicazioni Obbligatorie nel terzo trimestre 2018. 56,4mila in più rispetto al 2017 i contratti che da tempo determinato sono stati trasformati in indeterminato.

2milioni 822mila i contratti di lavoro attivati nel terzo trimestre 2018 al netto di quelli derivanti dal tempo determinato o apprendistato, +1,5% rispetto al 2017. In totale comprese le trasformazioni 2milioni 994mila i contratti di lavoro, +3,4% rispetto al 2017. Come detto 56,4mila le trasformazioni ovvero +48,6% e di queste 55mila derivano dal tempo determinato.

+6% attivazioni al Centro, +5,8% al Nord, -1% al Sud. Il 69% dei contratti attivati si è avuto nei servizi (+2,9% aumento di settore), Industria 14,4% (+8%), Agricoltura 16,6% (+1,6%).

Le attivazioni a tempo indeterminato hanno rappresentato un flusso complessivo di circa 565mila unità, 67mila in più sul 2017 ovvero 13,4%. 495mila le cessazioni, ovvero 6mila in meno rispetto alle attivazioni.

Ancora: +0,7% ovvero 14mila i nuovi contratti a tempo determinato, +9,4% apprendistato (+7mila contratti), Altro +5,0%. -0,6% i contratti di collaborazione.

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio: “Sono questi i primi effetti reali del decreto dignità. Rispondiamo con i numeri reali del mercato del lavoro alle ipotesi ed agli studi catastrofistici”.

Info:
Ministero del Lavoro nota sul rapporto comunicazioni obbligatorio terzo trimestre 2018
Terza nota trimestrale 2018 comunicazioni obbligatorie 

Fonte: Ministero del Lavoro

Echa, nuovo database per articoli SVHC in Candidate list

Echa annuncia la prossima realizzazione di un nuovo database riguardante gli articoli contenenti sostanze estremamente problematiche in quantità superiori allo 0,1% (SVHC) in Candidate list. Un database che dovrà essere utile in primo luogo nel ciclo nel trattamento e riciclo dei rifiuti, per le informazioni necessarie ad operatori e consumatori.

Come evidenziato dall’Helpdesk nazionale, l’istituzione della banca dati è stata prevista dalla direttiva quadro sui rifiuti aggiornata a giugno 2018. Sarà quindi uno strumento attraverso il quale conoscere le sostanze estremamente problematiche che potrebbero essere incontrate nel riciclo, migliorare i processi di separazione, la sicurezza delle operazioni, la materia prima da riutilizzare.

Il servizio dovrà essere allestito entro il 5 gennaio 2020. L’invio delle informazioni dovrà essere quindi completato entro una anno, entro il 5 gennaio 2021. L’invio interesserà ogni attore della catena di approvvigionamento: produttori; importatori; assemblatori; distributori; rivenditori.

Si informa inoltre di aver recentemente aggiornato il proprio sito con nuove funzionalità per chi dispone di un account. Le nuove funzionalità permettono di:

  • seguire sostanze e processi normativi, con alert settimanali
  • salvare le proprie ricerche.

Info: Echa