Dati post Covid, Salute mentale sul lavoro, relazione Eu-Osha

“La salute mentale sul lavoro dopo la pandemia di COVID”. Questa la nuova indagine pubblicata da Eu-Osha con dati pre e post pandemia sulle necessità per la prevenzione negli ambienti di lavoro.

La relazione parte dalle rilevazioni della ricerca “Flash Eurobarometer – OSH Pulse” del 2022 e offre indicazioni per politiche preventive e per l’analisi dei rischi psicosociali sul lavoro.

I temi principali sono:

digitalizzazione del lavoro;

differenze tra settori e tra sottogruppi negli stessi settori;

gestione dei rischi;

misure di protezione;

interventi.

OSH Pulse 2022 è stata condotta nella primavera 2022 e ha coinvolto attraverso interviste telefoniche più di 27 000 lavoratori di tutti i Paesi UE.

Questa l’area del sito Eu-Osha dedicata alla salute mentale sul lavoro.

FONTE: Eu-Osha

Dati post Covid: Salute mentale sul lavoro, relazione Eu-Osha

“La salute mentale sul lavoro dopo la pandemia di COVID”. Questa la nuova indagine pubblicata da Eu-Osha con dati pre e post pandemia sulle necessità per la prevenzione negli ambienti di lavoro.

La relazione parte dalle rilevazioni della ricerca “Flash Eurobarometer – OSH Pulse” del 2022 e offre indicazioni per politiche preventive e per l’analisi dei rischi psicosociali sul lavoro.

I temi principali sono:

digitalizzazione del lavoro;

differenze tra settori e tra sottogruppi negli stessi settori;

gestione dei rischi;

misure di protezione;

interventi.

OSH Pulse 2022 è stata condotta nella primavera 2022 e ha coinvolto attraverso interviste telefoniche più di 27 000 lavoratori di tutti i Paesi UE.

FONTE: INAIL

Covid, Ministero Salute proroga ordinanza del 28 aprile

Con ordinanza del 27 dicembre 2023 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 29 dicembre il Ministero della Salute ha prorogato al 30 giugno 2024 le disposizioni dell’ordinanza del 28 aprile 2023, altrimenti scaduta lo scorso dicembre.

L’ordinanza prevedeva e prevede:

obbligo di indossare mascherine per “lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle direzioni sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalita’ e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, obbligo di indossare mascherine in e comunque le strutture residenziali di cui all’art. 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017;

per le altre strutture decisione a discrezione delle direzioni sanitarie;

nessun obbligo per spazi connettivi e spazi non di degenza;

a discrezione in ambulatori medici e pediatrici;

a discrezione delle direzioni e delle autorità regionali l’obbligo di tamponi per i Pronto Soccorso”.

FONTE: INAIL

Circolare Ministero: covid, accesso strutture sanitarie

Pubblicata dal Ministero della Salute la circolare n.27648 del l’8 settembre 2023 con Indicazioni per l’effettuazione dei test diagnostici per SARS-CoV-2 per l’accesso e il ricovero nelle strutture sanitarie, residenziali sanitarie e socio-sanitarie.

Il documento, tenendo conto dell’andamento clinico del Covid, riporta indicazioni sui tamponi in caso di accesso ai Pronto Soccorso ospedalieri.

Il test non è indicato per l’accesso ai triage, mentre viene indicato per:

– i pazienti che presentano sintomi con quadro clinico compatibile con COVID-19;

– per chi dichiara contatti stretti con caso Covid nei cinque giorni precedenti;

– tutti i pazienti che devono effettuare ricovero o un trasferimento in setting assistenziali ad alto rischio.

La circolare ritiene inoltre indicato il tampone per nuovi ingressi e trasferimenti nelle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie.

FONTE: Ministero della Salute

Obbligo mascherine, decreto e ordinanza per personale sanitario non vaccinato

Approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 ottobre 2022 il Decreto legge che riporta Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefìci penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali.

Si tratta del decreto che introduce tra le altre, la misura annunciata dal Governo sul termine anticipato della sospensione del personale sanitario non vaccinato.

Il decreto prevede:

scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale non sanitario e quindi sospensione dall’attività anticipate al 1° novembre 2022 anziché al 31 dicembre;

riguarda professioni sanitarie, lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie, personale delle strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitari.

Ordinanza

Ancora del 31 ottobre 2022 l’ordinanza del Ministero della Salute n.255 Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’epidemia da COVID-19 concernenti l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie. In vigore dal 1° novembre 2022 al 31 dicembre 2022.

Previsto fino al 31 dicembre obbligo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie per:

“lavoratori, degli utenti e dei visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali”.

Obbligo che non riguarda bambini sotto i sei anni e persone che per motivi di salute o disabilità non possono indossarle.

FONTE: Ministero della Salute

Stress, salute e sicurezza sul lavoro post pandemia, indagine Eu-Osha

Il 44% dei lavoratori europei ha avvertito un aggravio nella percezione dello stress da lavoro dopo la pandemia, il 46% si ritiene esposto a sovraccarico da lavoro. Sono alcuni dei dati dell’indagine OSH Pulse – Sicurezza e salute sul lavoro dopo la pandemia pubblicata da Eu-Osha in occasione della “Giornata mondiale della salute mentale” del 10 ottobre 2022.

Occupational safety and health in post-pandemic workplaces

L’indagine è stata commissione da Eu-Osha a Flash Eurobarometer – OSH Pulse, è stata condotta dal 25 aprile al 23 maggio 2022 e ha coinvolto tramite interviste telefoniche 27.250 lavoratori dipendenti in tutti gli Stati UE più Islanda e Norvegia. I risultati sono stati raccolti in un documento completo, nella sintesi e in un’infografica, in inglese. La slide con la sintesi dei dati riguardanti l’Italia.

Quattro le macrocategorie nelle quali è strutturata: tecnologie digitali sul lavoro, salute e rischi psicosociali, salute mentale sul lavoro, gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.

Riassumiamo in elenco alcuni dei dati principali:

device digitali più utilizzati sul lavoro in UE sono al 73% laptop, tablet, smartphone, 60% Pc, 55% tecnologie per l’accesso a internet;

il 30% riceve task automatici per il lavoro su tali device;

il 27% riceve valutazioni da terzi sul proprio lavoro su tali device;

il 19% riscontra l’utilizzo di device digitali per monitorare rumore, sostanze chimiche, polvere, gas;

il 7% per monitorare stato di salute;

per il 52% degli intervistati i device digitali influiscono sul velocità e ritmi lavorativi;

il 28% degli intervistati ha ritenuto di sentirsi in un stato di salute molto buono, il 51% buono;

le maggiori conseguenze da lavoro riscontrate: affaticamento 37%, mal di testa e occhi 34%, dolori ossei e articolai 30%, stress ansia depressione 27%, malattie infettive come COVID-19 21%;

il 46% ha rilevato pressioni e sovraccarico sul lavoro,

il 26% scarsa comunicazione e cooperazione;

il 18% scarsa autonomia;

il 17% violenze e abusi verbali da pazienti e clienti;

il 7% è stato esposto a bullismo;

il 16% è fortemente d’accordo sul fatto che rivelare una difficoltà di salute mentale potrebbe avere un impatto negativo sulla propria carriera, il 34% d’accordo, il 13% fortemente in disaccordo, il 32%” che non d’accordo;

6 lavoratori su 10 si sentirebbero a proprio agio nel parlare sul lavoro e con il proprio datore di lavoro dei propri problemi di salute mentale, il 52% nelle aziende con meno di 10 dipendenti, il 62% nelle grandi imprese;

impatto del Covid: quattro su dieci intervistati hanno riscontrato condizioni aggravate di stress post pandemia;

la metà degli intervistati ha rilevato però come sia diventato più semplice poter parlare di salute mentale dopo la pandemia (63% in Italia);

il 38% riscontra consulenza e supporto sullo stress sul lavoro, il 42% informazione e formazione, il 43% prassi per la consultazione dei lavoratori;

l’81% degli intervistati ritiene opportuna l’attuazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro;

attività di sensibilizzazione e informazione sulla sicurezza e la salute sul lavoro Finlandia 73% degli intervistati, Malta 74% e Irlanda 77%, contro Croazia 43%, Ungheria 46% e Bulgaria 47%, Italia 58%;

circa l’80 degli intervistati ha affermato che i problemi di sicurezza vengono affrontati tempestivamente sul posto di lavoro e ancora circa l’80% concorda di essere incoraggiato a segnalare problemi.

#WorldMentalHealthDay

Make mental health & well-being for all a global priority- Rendi la salute mentale e il benessere per tutti una priorità globale. Questo il tema della “Giornata mondiale per la salute mentale 2022” segnalato dall’Oms.

Prima della pandemia i disturbi mentali interessavano già una persona su otto. La pandemia ha provocato una recrudescenza del fenomeno, con un aumento stimato del 25%, dei disturbi di ansia e depressivi solo dopo il primo anno della pandemia.

“Stigma e discriminazione continuano a essere una barriera all’inclusione sociale e all’accesso alle cure adeguate”.

FONTE: Eu-Osha

Linee guida per la prevenzione della diffusione del COVID-19 nei cantieri

Pubblicato dai Ministeri Salute, Infrastrutture e Lavoro con ordinanza del 6 maggio 2022 un nuovo documento contenente prassi per la prevenzione in cantiere, che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022.

Questa la nota del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile del 10 maggio 2022.

Le linee guida riguardano l’intero ambiente del cantiere e si riferiscono a tutte le figure professionali coinvolte: datori di lavoro, lavoratori, lavoratori autonomi, tecnici e fornitori. Devono essere integrate con quanto previsto dal Piano di sicurezza e coordinamento e l’applicazione deve essere monitorata dai Committenti.

Rispettano, richiamano e si sommano a quanto previsto dall’autorità sanitaria, vanno applicate anche con l’integrazione di altre misure “equivalenti o più incisive secondo la tipologia, la localizzazione e le caratteristiche del cantiere, previa consultazione del coordinatore per l’esecuzione dei lavori, ove nominato, e delle rappresentanze sindacali”.

Prevedono in sintesi:

mantenimento del lavoro agile per persone con particolari patologie e adibite a mansioni di supporto che possono essere svolte da casa;

adozione protocolli anti contagio;

obbligo per i datori di lavoro di informare sugli obblighi sanitari in vigore per l’accesso in cantiere, ovvero mascherine e comportamenti corretti, e sulle prassi in caso di comparsa di sintomi, obblighi che riguardano anche gli altri soggetti che accedono in cantiere;

uso mascherine secondo la normativa vigente;

mascherine per i fornitori carico e scarico in caso di contatti stretti superiori a 15 minuti;

pulizia quotidiana aree comuni, spogliatoi, mezzi, pulizia in caso di presenza di persona contagiata;

organizzazione ingressi spazi comuni, disposta dal datore di lavoro di concerto con il Committente/Responsabile dei lavori e con i coordinatori della sicurezza;

obbligo per il lavoratore di dichiarare sintomi e prassi di isolamento come previsto dall’autorità sanitaria;

il medico competente collabora con datore di lavoro e RLS/RLST, “nonché con il direttore di cantiere e il coordinatore per l’esecuzione dei lavori ove nominato ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81” e segnala le situazioni di fragilità.

Fonte: Ministeri Salute, Infrastrutture e Lavoro

Prevenzione sul lavoro, covid, resta operativo il Protocollo 6 aprile 2021

Il Ministero del Lavoro ha confermato l’utilizzo negli ambienti di lavoro ai fini della prevenzione Covid del Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro del 6 aprile 2021.

La conferma è arrivata a margine dell’incontro del 4 maggio al quale hanno preso parte i Ministeri Lavoro, Salute e Sviluppo Economico, Inail e parti sociali.

Fino al 30 giugno il protocollo sarà ritenuto operativo nella sua interezza. Una eventuale revisione delle misure previste avverrà in un prossimo incontro entro il 30 giugno 2021.

Fonte: Ministero del Lavoro

27° report Inail : Contagi Covid sul lavoro ad aprile 2022

260.750 contagi sul lavoro dall’inizio della pandemia al 30 aprile, un quinto delle denunce di infortunio sul lavoro, 1,6% dei contagi a livello nazionale. Sono alcuni dei dati Inail nel rapporto I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 30 aprile 2022).

Riassumiamo quanto riportato da Inail:

15.358 ovvero +6,3% i contagi rispetto alla rilevazione 31 marzo 2022, 8.778 riguardano aprile 2022;

63.761 i contagi da gennaio ad aprile 2022, ovvero un quarto dei contagi sul lavoro finora registrati;

858 i casi con esito mortale al 30 aprile, 5 in più rispetto a marzo;

casi mortali gennaio-aprile 2022 pari allo 0,7% del totale;

83% decessi uomini;

68,3% contagi donne;

riconosciuto il 76% delle denunce 95% delle quali indennizzate;

il 63% dei casi mortali;

età media contagi dall’inizio della rilevazione è 46 anni;

50-64 anni il 41,2% delle denunce;

87,9% italiani;

41% Nord-Ovest, quindi Nord-Est 22,7%, Centro 16,5%, Sud 13,9% e Isole (5,9%);

9,8% Milano provincia con più contagi quindi, Torino 6,6%, Roma 6,1%, Napoli 4,2%, Genova 2,9%, Brescia 2,8%, Verona 2,3%, Venezia 2,2% e Varese 2,1%.

Fonte: Inail

Circolare Ministero Salute :Mascherine chirurgiche immissione sul mercato

Pubblicata dal Ministero della Salute una circolare del 7 marzo 2022 che riporta indicazioni sulla procedura di immissione sul mercato di mascherine chirurgiche in vista della scadenza dei termini per le autorizzazioni in deroga derivanti dallo stato di emergenza.

La circolare riguarda le fasi successive alla disciplina derogatoria disposta dal decreto legge 17 marzo 2020, n. 181 con le validazioni dell’Istituto superiore di sanità in vigore fino alla fine dello stato di emergenza, 31 marzo 2022 (art. 1, comma 1, del decreto legge 24 dicembre 2021, n. 221).

La funzione di validazione in deroga è stata conclusa dall’Iss il 22 giugno 2021, a questo è seguita nella normativa la Raccomandazione (UE) 2021/14334 che ha disposto la commercializzazione fino al 31 maggio 2022 dei dispositivi autorizzati in deroga conformi alla Raccomandazione (UE) 2020/403 e termine 31 luglio 2022 per l’utilizzo dei dispositivi da parte di “operatori sanitari, del personale di primo intervento e di altre categorie di personale che partecipano agli sforzi per contenere il virus”.

Queste in sintesi norme e prassi per la prossima marcatura CE e per la commercializzazione delle mascherine. Elenchiamo:

pienamente applicativo il Regolamento (UE) 2017/745, non previsto periodo di adeguamento (paragrafo 7 articolo 52 per dispositivi classe I) queste le indicazioni operative nella circolare del 12 novembre 2021;

dal 26 maggio 2021 no a immissione sul mercato di mascherine conformi alla direttiva 93/42/CEE – d.lgs. n. 46/97;

necessarie predisposizione documentazione tecnica definita dagli allegati II e III del Regolamento, “prove di efficienza di filtrazione batterica, respirabilità, contaminazione microbica, resistenza agli schizzi (solo nei casi previsti, mascherine di tipo IIR) e biocompatibilità”;

conformità norma UNI EN 14683:2019 – Maschere facciali ad uso medico – Requisiti e metodi di prova;

documentazione tecnica necessaria anche per mascherine precedentemente autorizzate in deroga;

produzione monitorata nella conformità attraverso un sistema di gestione della qualità;

registrazione dispositivi su Banca Dati dei dispositivi medici dal 1° dicembre 2021, in attesa Eudamed5 ;

necessario sistema di sorveglianza post-commercializzazione.

FONTE: Ministero Salute