La nota del Miur sull’uso mascherine a scuola

Pubblicata dal Miur la nota n.1994 del 9 novembre 2020 con chiarimenti sull’uso delle mascherine in classe come disposto dal Dpmc 3 novembre 2020.

La nota è stata inserita nella sezione del sito Miur Rientriamo a scuola e si riferisce a quanto già indicato dallo stesso ministero con la circolare del 5 novembre 2020 n.1990.

Viene chiarito come dalla scuola primaria in avanti “la mascherina dovrà essere indossata sempre, da chiunque sia presente a scuola, durante la permanenza nei locali scolastici e nelle pertinenze, anche quando gli alunni sono seduti al banco e indipendentemente dalle condizioni di distanza (1 metro tra le rime buccali) previste dai precedenti protocolli”.

Esclusi bambini con età inferiore ai sei anni, e bambini con patologie e disabilità incompatibilit con l’uso della mascherina. Esclusi i momenti della mensa, della merenda e dell’uso degli strumenti a fiato seguendo quanto indicato nella scheda tecnica Produzioni liriche, sinfoniche ed orchestrali e spettacoli musicali.

Indicato il cambio di mascherina a metà giornata per gli studenti in tempo prolungato. Previsto l’incremento di forniture della struttura commissariale. La circolare precisa inoltre che oltre ai dispostivi forniti dal dalla struttura del Commissario Arcuri sarà possibile utilizzare “mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una

adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso”.

Fonte: Miur

Relazione Inail annuale 2019

644.803 denunce di infortunio sul lavoro, -0,09% rispetto al 2018, 405.538 riconosciute, di queste il 18,6% in itinere. 1.156 i casi mortali denunciati, ovvero -8,5% e 628 quelli accertati, ovvero -17,2% e di questi 57,6% in itinere, 52 casi in istruttoria. Sono questi i dati pubblicati da Inail nella Relazione annuale 2019.

61.201 le malattie professionali denunciate, +2,9% rispetto al 2018, 40% in più rispetto al 2010, riconosciuto il 36,7%, 2,7% in istruttoria. Circa 43.700 le persone ammalate, causa professionale riconosciuta nel 40,3% dei casi. Circa 1.500 le malattie da amianto, 1.018 le morti per malattia professionale riconosciuta, -24,6% rispetto al 2018, 212 morti per silicosi/asbestosi.

La scheda che raccoglie dati su infortuni e malattie professionali 2019.

3.769.000 posizioni assicurative territoriali nel 2019, 692.198 rendite per inabilità permanente e ai superstiti. 7,6 milioni di prestazioni sanitarie erogate, di cui l’83% per infortunio sul lavoro e il 17% per malattia professionale.

Copertura assicurativa estesa ai rider a partire da gennaio 2020 per la Legge n. 128 del 2 novembre 2019, estesa anche ai beneficiari di Reddito di cittadinanza in progetti di utilità. Abbattimento dei tassi medi del 37,2%, 28.500 istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione.

Per quanto riguarda i controlli 15.503 le aziende controllate, 89,22% risultate irregolari, 49.827 lavoratori regolarizzati dopo le verifiche.

FONTE: INAIL

Infortuni sul lavoro tra territorio e professioni

Dati Inail

In un’Italia divisa in due, dove le disuguaglianze territoriali in ambito occupazionale sono sempre più accentuate, numerose attività sono state sospese a causa dell’emergenza da SARS-CoV-2. Stando ai dati Istat, infatti, nel mese di aprile le misure di contenimento e gestione dell’epidemia hanno fermato, rispettivamente, il 50,1% e il 43,3% della forza lavoro del Nord-Est e del Nord-Ovest, dove i livelli di occupazione sono più alti, seguiti da Centro (41,3%), Sud (41,1%) e Isole (33,6%). A rilevarlo è il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che si sofferma in particolare sull’analisi del fenomeno infortunistico, in base alle ripartizioni geografiche e alle categorie professionali, nel quinquennio 2014-2018.
 
Come emerge dall’ultimo Rapporto sul mercato del lavoro realizzato dall’Inail insieme a Istat, Inps, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Anpal, se nelle regioni meridionali il numero degli occupati non risulta ancora aver raggiunto i livelli dello scorso decennio, al Centro-Nord i valori della crisi del 2008 sono stati superati nel 2018. Oltre al numero degli occupati, al Sud diminuisce in quantità maggiore la popolazione in età lavorativa, sia perché il numero di stranieri non compensa la riduzione della popolazione, sia a causa del trasferimento al Nord o all’estero di molti giovani, per lo più con formazione elevata. Le professioni più qualificate, sia a livello tecnico che professionale, sono presenti soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, così come le professioni di tipo impiegatizio.
 
Nel 2018 gli infortuni sul lavoro denunciati sono stati oltre 645mila e in sei casi su dieci sono accaduti nel Nord. In particolare il 31,8% nel Nord-Est e il 29,5% nel Nord-Ovest, seguiti dal Centro (19,1%) e dal Mezzogiorno (19,6%, di cui il 13,2% al Sud). La distribuzione degli infortuni mostra una sostanziale stabilità nel periodo 2014-2018, in linea con la composizione della popolazione lavorativa assicurata dall’Inail nelle diverse ripartizioni geografiche. Le regioni più colpite dal fenomeno infortunistico nel 2018, in valore assoluto, sono state la Lombardia, con il 18,6% dei casi, l’Emilia Romagna (13,4%) e il Veneto (11,9%). Tutte e tre le regioni sono ai primi posti anche per numero di occupati. Rispetto all’anno precedente è stato registrato un calo lievissimo delle denunce, pari allo 0,2%, al quale hanno contribuito tutte le ripartizioni territoriali a eccezione del Nord-Est, che ha segnato invece un incremento dello 0,9%, sintesi di lievi aumenti in tutte le regioni, esclusa la Provincia autonoma di Trento (-8,0%).
 
Dei 1.247 eventi mortali denunciati nel 2018, 92 in più rispetto al 2017 (+8,0%), la metà si sono verificati nel Nord. Più nel dettaglio, il 27,1% dei decessi è avvenuto nel Nord-Ovest e il 23,4% nel Nord-Est, mentre il 31,0% è accaduto nel Mezzogiorno (23,4% Sud e 7,6% Isole) e il resto nel Centro. La maggiore incidenza dei decessi nel Sud, rispetto alle denunce di infortunio in complesso, configura presumibilmente situazioni di sotto denuncia degli eventi più lievi e presenza di lavoro nero. Anche per i casi mortali, le regioni più interessate in valore assoluto sono la Lombardia, dove si sono verificati il 15,0% dei decessi, l’Emilia Romagna e il Veneto, entrambe con una percentuale del 9,9%. Rispetto all’anno precedente, spiccano il dato raddoppiato della Calabria (passata da 26 a 50 decessi) e gli incrementi in Campania (da 70 a 100) e Basilicata (da 14 a 22).
 
Analizzando le professioni svolte dagli infortunati, emerge che quella dei commessi delle vendite al minuto, che l’Istat indica come la principale per numero di addetti nel mercato del lavoro italiano, è nelle prime posizioni della graduatoria in valore assoluto degli infortuni in tutte e cinque le ripartizioni geografiche. In posizioni alte, in particolare nel Nord-Est e nel Nord-Ovest, si collocano anche i facchini e gli addetti allo spostamento di merci, mentre al Sud e nelle Isole al primo posto ci sono, rispettivamente, il personale infermieristico e sanitario e i braccianti agricoli.
 
Il nuovo numero di Dati Inail dedica anche un focus ai risultati dell’ultima indagine di customer satisfaction, che ogni anno misura il livello di soddisfazione dell’utenza rispetto alle prestazioni e ai servizi erogati dall’Istituto, attraverso un questionario somministrato allo sportello o tramite mail-web a un campione di lavoratori e aziende. I questionari compilati nel 2019 sono stati 21.120 e il giudizio medio, su una scala di valori da 1 a 4, è risultato pari a 3,57, in aumento rispetto al 3,51 del 2018.

FONTE: Inail.it

Adozione della nuova circolare OiRA

È stata emanata la Circolare congiunta n. 2 del 23 marzo 2020, a firma del Direttore Generale della DG dei Rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Direttore Generale dell’Inail, relativa allo strumento di supporto, rivolto alle micro, piccole e medie imprese, per la valutazione dei rischi sviluppato secondo il prototipo europeo OiRA, dedicato al settore “Uffici”.

La circolare, che riguarda l’aggiornamento del layout dello strumento attualmente in uso, integra e sostituisce la precedente circolare del 25 luglio 2018.

Ricordardiamo che lo strumento europeo ha l’obiettivo primario di supportare, attraverso un percorso guidato, il datore di lavoro nella valutazione dei rischi per le attività di ufficio attraverso l’identificazione dei pericoli e l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, per giungere alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), valido ai sensi degli articoli 17 e 28 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

A decorrere dalla data di emanazione della nuova circolare, sarà possibile accedere a due versioni dello strumento, rese disponibili gratuitamente attraverso il sito internet dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro (EU-OSHA), al link “tool Italiani”, secondo le indicazioni fornite nel sito.

Sarà possibile accedere alla pagina anche dal sito del Ministero e da quello dell’INAIL.

Fonte : Inail.it

Ministero Salute: Coronavirus, ecco le raccomandazioni per persone in isolamento e per i familiari

Il Ministero della salute e Iss hanno pubblicato un nuovo poster con tutte le raccomandazioni per i soggetti in isolamento domiciliare e per i familiari, ecco di seguito i 21 punti contenuti:

“1. La persona con sospetta o accertata infezione COVID-19 deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile, in una stanza singola ben ventilata e non deve ricevere visite.

2. Chi l’assiste deve essere in buona salute e non avere malattie che lo mettano a rischio se contagiato.

3. I membri della famiglia devono soggiornare in altre stanze o, se non è possibile, mantenere una distanza di almeno 1 metro dalla persona malata e dormire in un letto diverso.

4. Chi assiste il malato deve indossare una mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso quando si trova nella stessa stanza. Se la maschera è bagnata o sporca per secrezioni è necessario sostituirla immediatamente e lavarsi le mani dopo averla rimossa.

5. Le mani vanno accuratamente lavate con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato o con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani appaiono sporche.

6. Le mani vanno asciugate utilizzando asciugamani di carta usa e getta. Se ciò non è possibile, utilizzare asciugamani riservati e sostituirli quando sono bagnati.

7. Chi assiste il malato deve coprire la bocca e il naso quando tossisce o starnutisce utilizzando fazzoletti possibilmente monouso o il gomito piegato, quindi deve lavarsi le mani.

8. Se non si utilizzano fazzoletti monouso, lavare i fazzoletti in tessuto utilizzando sapone o normale detergente con acqua.

9. Evitare il contatto diretto con i fluidi corporei, in particolare le secrezioni orali o respiratorie, feci e urine utilizzando guanti monouso.

10. L’allattamento al seno è consentito, purché la madre indossi una mascherina e adotti tutte le norme di igiene delle mani già descritte

11. Utilizzare contenitori con apertura a pedale dotati di doppio sacchetto, posizionati all’interno

della stanza del malato, per gettare guanti, fazzoletti, maschere e altri rifiuti.

12. Nel caso di isolamento domiciliare va sospesa la raccolta differenziata per evitare l’accumulo di materiali potenzialmente pericolosi che vanno invece eliminati nel bidone dell’indifferenziata.

13. Mettere la biancheria contaminata in un sacchetto dedicato alla biancheria sporca indossando i guanti. Non agitare la biancheria sporca ed evitare il contatto diretto con pelle e indumenti.

14. Evitare di condividere con il malato spazzolini da denti, sigarette, utensili da cucina, asciugamani, biancheria da letto, ecc.

15. Pulire e disinfettare quotidianamente le superfici come comodini, reti e altri mobili della camera da letto del malato, servizi igienici e superfici dei bagni con un normale disinfettante domestico, o con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%, indossando i guanti e indumenti protettivi (es. un grembiule di plastica).

16. Utilizzare la mascherina quando si cambiano le lenzuola del letto del malato.

17. Lavare vestiti, lenzuola, asciugamani, ecc. del malato in lavatrice a 60-90°C usando un normale detersivo oppure a mano con un normale detersivo e acqua, e asciugarli accuratamente.

18. Se un membro della famiglia mostra i primi sintomi di un’infezione respiratoria acuta (febbre, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie), contattare il medico curante, la guardia medica o i numeri regionali.

19. Evitare il trasporto pubblico per raggiungere la struttura sanitaria designata; chiamare un’ambulanza o trasportare il malato in un’auto privata e, se possibile, aprire i finestrini del veicolo.

20. La persona malata dovrebbe indossare una mascherina chirurgica per recarsi nella struttura sanitaria e mantenere la distanza di almeno 1 metro dalle altre persone.

21. Qualsiasi superficie contaminata da secrezioni respiratorie o fluidi corporei durante il trasporto deve

essere pulita e disinfettata usando un normale disinfettante domestico con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%”.

Fonte: Ministero della Salute

Agricoltura: Piano nazionale contro il caporalato

È stato approvato il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022), piano nato dal Tavolo di confronto istituito nel 2018 presieduto dal Ministero del Lavoro che riunisce rappresentanti del settore agricolo, Terzo settore ed è supportato dall’Ilo.

Quattro gli assi di intervento, sviluppati i dieci azioni prioritarie. Gli assi sono prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza; reintegrazione socio-lavorativa. Le azioni in sintesi prevedono:

  1. sistema informativo che monitori i fabbisogni del lavoro agricolo;
  2. valorizzazione dei prodotti;
  3. rafforzamento del Rete del lavoro agricolo di qualità;
  4. pianificazione dei flussi di manodopera;
  5. interventi sugli alloggi;
  6. trasporti;
  7. campagne di comunicazione;
  8. vigilanza;
  9. protezione e assistenza per le vittime dello sfruttamento e del caporalato;
  10. reinserimento socio-lavorativo delle vittime.

872 mila gli occupati in agricoltura in Italia nel 2018, crescita del valore aggiunto ancora nel 2018 pari a 0,9%, ovvero il 2,1% del valore aggiunto nazionale. 59,3 miliardi il valore della produzione. Il sommerso nel 2017 è stato stimato del 16,9% sul valore aggiunto di settore, 12,3% il dato dell’economia generale, 24% e più alto il dato del commercio, 22,1% costruzioni. +10% l’aumento negli ultimi dieci anni dei lavoratori impiegati per meno di 50 giornate. 24,2% secondo Istat nel 2018 il tasso di lavoro irregolare nel comparto.

“Il termine caporalato fa riferimento al sistema illecito di intermediazione e sfruttamento del lavoro da parte di intermediari illegali (caporali) che arruolano la manodopera”.

Fonte: Ministero Lavoro

Inail: prime indicazioni tutela assicurativa rider in vigore dal 1° febbraio 2020

Si tratta di prime indicazioni indirizzate in particolare ai datori di lavoro per rispettare tutti gli imminenti adempimenti. Già annunciata da Inail una seconda circolare approfondita e con maggiori dettagli.

Il documento riporta informazioni per i soggetti tenuti all’obbligo assicurativo, ovvero i committenti, le imprese di delivery. Già titolari o meno di codice ditta. Riguarda la denuncia di iscrizione con le informazioni utili alla valutazione del rischio e al calcolo del premio assicurativo oppure la variazione di attività (che indichi anche mezzi usati, stima delle consegne e modalità di consegna) entro 30 giorni dalla data di decorrenza dell’obbligo assicurativo.

La voce 0721 delle nuove tariffe dei premi. “L’utilizzo di mezzi di trasporto diversi da quelli indicati dalla norma e dallo specifico riferimento del nomenclatore tariffario sopra riportato comporta, invece, l’attribuzione di una diversa voce di tariffa”.

Ancora, le indicazioni riguardano il versamento e il calcolo del premio che è totalmente a carico dell’impresa. Giorno di attività equivalente ad almeno una consegna in 24 ore. L’azienda riceverà via Pec l’importo del premio anticipato da versare per il 2020 su F24, in base a certificato di assicurazione e conteggio dei premio, oppure a certificato di variazione e conteggio del premio.

Denuncia di infortunio e malattia professionale. Le istruzioni interessano infortunio mortale, comunicazione per soli fini statistici, comunicazione all’impresa da parte del lavoratore autonomo per infortunio, malattia professionale o anche infortunio di lieve entità tramite certificato medico, data rilascio e prognosi certificata.
“L’obbligo di denuncia di infortunio e l’obbligo di denuncia di malattia professionale da parte della medesima impresa di delivery decorrono dalla data in cui gli sono stati comunicati gli estremi del certificato medico”.

Fonte: Inail

Revisione elenco sostanze a contatto con l’acqua potabile, il nuovo programma di studio Echa

Echa sta avviando un programma di studio sulle sostanze chimiche a contatto con l’acqua potabile, programma che la porterà a stilare un nuovo elenco di sostanze accettate che sostituirà gli elenchi finora utilizzati.

L’inizio delle attività è stato richiesto ad Echa dalla Commissione europea a supporto del processo in atto di rifusione della direttiva europea sulle acque potabili.

L’analisi Echa partirà innanzitutto dalla revisione degli elenchi utilizzati in ogni Stato membro. L’eleleco definitivo dovrà essere adottato entro il 2024. Ogni sostanza che verrà approvata verrà affiancata da una scadenza e avrà quindi un’autorizzazione limitata e soggetta a revisione, calibrata sulla propria pericolosità.

Sarà previsto un processo attraverso il quale le aziende dovranno sottoporre a revisione le sostanze utilizzate o per aggiungerne altre in elenco. Analogamente ogni Stato membro potrà presentare fascicoli per rimuovere o aggiornare le voci presenti nella lista europea.

Così Bjorn Hansen direttore esecutivo Echa: “Valuteremo le sostanze utilizzate nei materiali per produrre, ad esempio, tubi dell’acqua e rubinetti, e non vediamo l’ora di lavorare per aiutare a migliorare la qualità dell’acqua potabile in tutta Europa”.

Il processo di revisione della direttiva sull’acqua potabile è iniziato con una proposta adottata nel febbraio 2018 in seguito alle sollecitazioni dei cittadini attraverso Right2Water. Il 18 dicembre è stato raggiunto un accordo provvisorio in Commissione europea che ora dovrà essere approvato definitivamente dal Parlamento europeo e del Consiglio.

Fonte: Helpdesk Reach, Echa

Copertura assicurativa detenuti impegnati in lavori pubblica utilità, Inail la circolare n.2 del 10 gennaio 2020

Pubblicata da Inail la circolare n.2 del 10 gennaio 2020 con chiarimenti riguardanti l’estensione 2020 della copertura assicurativa, prevista dall’articolo 1, comma 312 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, ai detenuti e agli internati impegnati in lavori di pubblica utilità.

Il documento riporta indicazioni sull’ambito soggettivo di applicazione della copertura e sull’aggiornamento dei servizi online in seguito all’estensione del Fondo sperimentale 2016-2019 disposta dall’articolo 2, comma 2, del Decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 124, che ha previsto contestualmente un’integrazione di 3milioni di euro.

La circolare riassume le tipologie di soggetti interessati:

  • beneficiari di ammortizzatori e di altre forme di integrazione e sostegno del reddito;
  • detenuti e internati impegnati in attività volontarie e gratuite;
  • stranieri richiedenti asilo in possesso del relativo permesso di soggiorno;
  • soggetti impegnati in lavori di pubblica utilità.

In corso l’aggiornamento del servizio online Polizza volontari e il relativo quadro Q1, per l’utilizzo del quale saranno pubblicate nuove istruzioni operative.

La nota Inail raccoglie quindi informazioni procedurali per l’attivazione della copertura assicurativa da parte del soggetto assicurante e riassume le abituali modalità di attuazione dell’obbligo per i detenuti e gli internati non annoverati nelle categorie previste dal Fondo.

Fonte: Inail

Bollettino Ministero Ambiente:Nanomateriali, Reach, Regolamento 2018/1881

Cosa sono i namonateriali, la loro applicazione e la normativa dopo la pubblicazione del Regolamento (UE) 2018/1881.

Il 1° gennaio 2020 entrerà in vigore il Regolamento (UE) 2018/1881del 3 dicembre 2018 che modifica il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) per quanto riguarda gli allegati I, III, VI, VII, VIII, IX, X, XI e XII per ricomprendervi le nanoforme delle sostanze.

Gli adempimenti che interesseranno fabbricanti importatori e quindi le autorità competenti alla vigilanza riguarderanno i parametri per la valutazione della sicurezza chimica, i requisiti per la registrazione delle sostanze e infine gli obblighi per la sicurezza degli utilizzatori a valle.

Echa ha già provveduto all’aggiornamento di IUCLID (versione 6.4) e del manuale per i dossier di registrazione, pubblicando i pareri dei Comitati RAC e SEAC e annunciando la prossima revisione della Guida alla registrazione e all’identificazione delle sostanze.

La scheda del Ministero dell’Ambiente ricapitola cosa sono i nanomateriali, la loro applicazione industriale, i rischi e la valutazione. Si tratta di sostanze chimiche comprese tra 1 e 100 nanometri (nm). Equivalente a 11 milioni di tonnellate attualmente il mercato globale, circa 400.000 gli addetti nel mercato europeo. Nanomateriali più comuni sono: triossido di alluminio, nero di carbone (carbon black), grafene e biossido di titanio.

La valutazione dei rischi riguarda l’esposizione sia dell’uomo che degli ambienti, degli organismi nella catena alimentare. In particolare l’attenzione è rivolta:

  • “la rilevanza delle vie di esposizione per l’uomo e per l’ambiente;
  • i sistemi di misura dell’esposizione;
  • i meccanismi di traslocazione e la possibilità di degradazione delle nanoparticelle all’interno del corpo umano;
  • i meccanismi di tossicità per l’uomo e per l’ambiente”.

Fonte: Ministero Ambiente