Eu-Osha: VeSafe, guida sulla sicurezza trasporti e lavoro

Segnalata da Eu-Osha la piattaforma della Commissione europea ospitata dalla stessa Agenzia che riporta informazioni per la gestione del rischio in strada e per la sicurezza di chi lavora nei traporti.

Il sito è già stato posto in evidenza da Eu-Osha cinque anni fa in concomitanza della pubblicazione di un video di Napo sulla sicurezza nei trasporti.

Una guida elettronica, che può essere consultata in base al settore di lavoro, ovvero guida per lavoro, lavoro in strada o nei pressi di strade, trasporti e movimentazioni sul lavoro. Per ruolo in azienda: datore di lavoro, esperto di sicurezza, lavoratore. Oppure per mezzo, dalla bici, ai carrelli elevatori fino ai taxi.

ELA

Nello stesso post Eu-Osha ha richiamato la campagna dell’Agenzia europea per il lavoro – ELA, La strada verso un trasporto equo. “Ogni giorno vengono effettuate innumerevoli operazioni di trasporto in tutta l’UE. Il settore del trasporto su strada è essenziale per la nostra economia europea. Tuttavia, è anche un settore che deve affrontare diverse sfide, alcune specifiche per i conducenti o gli operatori, altre problematiche per entrambi”.

Fonte: Eu-Osha

Scheda Garante: Tutela dati personali, la segnalazione e il reclamo

Pubblicata dal Garante per la privacy una scheda informativa sulle modalità di tutela di sé e di segnalazione di cui dispone un cittadino qualora ritenga di avere subito una violazione dei propri dati, nel rispetto del Regolamento (UE) 2016/679.

Segnalazione e richiamo. Il documento del Garante raccoglie e correda con i link necessari, le possibilità di cui dispone un cittadino nelle fasi successive all’istanza con il diritto di accesso, rettifica, cancellazione avanzato nei confronti dei soggetti che trattano i dati. Riassumiamo quanto descritto.

Segnalazione:

quando non possibile reclamo circostanziato;

per denuncia indirizzata a un controllo da parte del Garante;

va inviata in modalità cartacea in sede del Garante oppure via pec a protocollo@gpdp.it o protocollo@pec.gpdp.it;

non comporta provvedimento automatico;

riferimento è articolo 144 del Codice in materia di protezione dei dati personali;

segnalazione inviata da soggetto identificato, esistono circostanze in cui si può inviare in via anonima ma ciò potrà essere verificato;

gratuita;

previste segnalazioni specifiche per i casi di: revenge porn, telemarketing e cyberbullismo.

Reclamo:

“atto circostanziato con il quale l’interessato rappresenta all’Autorità una violazione della disciplina rilevante in materia di protezione dei dati personali”;

articoli 141 e 142 del Codice in materia di protezione dei dati personali;

dettagliato e documentato;

in modalità cartacea in sede, via pec a protocollo@gpdp.it o protocollo@pec.gpdp.it;

gratuito.

Fonte: Garante Privacy

Spettacolo pubblico, norme tecniche antincendio

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.282 del 2 dicembre 2022 il Decreto del Ministero dell’Interno del 22 novembre 2022 Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di intrattenimento e di spettacolo a carattere pubblico. In vigore a trenta giorni dalla pubblicazione.

Le norme tecniche riguardano attività sia al chiuso che all’aperto, esistenti o nuove, in alternativa alle specifiche norme tecniche di prevenzione incendi, decreto del Ministro dell’interno 19 agosto 1996. Riguardano anche le attività a carattere temporaneo.

Esclusi dall’applicazione:

“a) i luoghi non delimitati;

b) gli esercizi pubblici dove sono impiegati strumenti musicali o apparecchi musicali, in assenza di attività danzanti o di spazi ed allestimenti specifici per gli avventori;

le attrazioni di spettacolo viaggiante di cui alla legge 18 marzo 1968, n. 337, per cui si applica la normativa vigente”.

FONTE: Ministero dell’Interno

“Conosci le tue tutele” , violenza sul lavoro, brochure Inl

Conosci le tue tutele.Questa la brochure pubblicata dall’Ispettorato nazionale del lavoro in occasione del 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, che raccoglie informazioni per identificare la violenza sul lavoro, per conoscere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e il ruolo dell’Inl.

Violenza, mobbing, stalking, discrizimazioni. L’Inl ricorda che con violenza si indentifica “ogni comportamento che degrada, umilia o danneggia la dignità, il valore o la salute della persona”. E che per il Codice delle pari opportunità la discriminazione sul lavoro equivale a “ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché di maternità o paternità”.

Cosa prevede l’articolo 37 della Costituzione, la parità dei dei diritti, indennità e tutele previdenziali, il ruolo e quando riferirsi a medico compntete e Rls in caso di molestie sul lavoro.

Il supporto dell’Ispettorato in termini di informazioni, interdizione, supporto nelle dimissioni, nelle controversie e le sanzioni.

Articolo 37 della Costituzione: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.”

FONTE: Ispettorato nazionale del lavoro

La nota del ministro del Lavoro Calderone, incidenti mortali sul lavoro

Sicurezza sul lavoro priorità del Paese. Questo nella nota del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone del 7 novembre 2022, rilasciata a seguito degli ennesimi incidenti mortali sul lavoro che si stanno susseguendo nel Paese.

Così il ministro: “Le tragiche notizie, con infortuni e incidenti mortali, che ormai quotidianamente ci arrivano dai luoghi di lavoro ci scuotono profondamente e ci impongono di agire anche per rispetto delle famiglie che subiscono un lutto insensato e inaccettabile. A loro va il mio cordoglio personale e del Ministero da poco affidato alla mia responsabilità.

La sicurezza sul lavoro è in cima alle priorità della mia attività di Governo – continua – e da cittadina che opera nelle istituzioni sono profondamente colpita dai continui lutti, diventati ormai una vera e propria emergenza sociale. Garantire la sicurezza in ogni luogo di lavoro è un obiettivo complesso che non può essere disgiunto dai percorsi educativi e di formazione. E’ per questo che, come già annunciato durante l’incontro con le parti sociali del 4 novembre scorso – conclude – verrà convocato con la doverosa urgenza un apposito tavolo per definire una strategia comune utile ad affrontare con le misure necessarie questa emergenza”.

FONTE: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Dati vigilanza in materia sicurezza lavoro gennaio – settembre 2022 , Inl

Pubblicati dall’Ispettorato nazionale del lavoro con nota del 26 ottobre 2022 i dati dell’attività di vigilanza condotta dal 1° gennaio al 30 settembre 2022 in materia salute e sicurezza sul lavoro.

L’Ispettorato su input della Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro ha condotto nei primi nove mesi del 2022 12.522 ispezioni in materia di salute e sicurezza, in ogni settore lavorativo ma con maggiore attenzione riservata all’edilizia. Questi in elenco i risultati dell’attività:

irregolarità riscontrate nell’83% dei casi;

6.196 i provvedimenti di sospensione dell’attività di impresa;

delle sospensioni 4.085 per personale in nero, 2.111 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza;

l’83% delle imprese sospese ha provveduto alla regolarizzazione.

Così il direttore dell’Inl Bruno Giordano: “Al 21 ottobre 2021, data di

entrata in vigore del Decreto Legge 146, convertito nella Legge 215, nello stesso periodo preso in considerazione dall’ultimo report (1 gennaio-30 settembre) erano solo 9 le sospensioni determinate da motivi di sicurezza, a fronte delle 2111 registrate nel 2022. Ciò dimostra che l’incremento dell’attività dell’Ispettorato del Lavoro porta a risultati immediati e positivi per i lavoratori e per le stesse imprese, che possono mettersi a norma senza interruzione dell’attività. La legalità del lavoro deve essere sentita come bene comune”.

FONTE: Ispettorato nazionale del lavoro

Repertorio nazionale degli organismi paritetici, decreto Ministero Lavoro

Pubblicato dal Ministero del Lavoro il decreto n.171 dell’11 ottobre 2022 sull’istituzione del Repertorio nazionale degli organismi paritetici.

Il decreto istituisce il Repertorio nazionale degli organismi paritetici n in attuazione dell’articolo 51, comma 1bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e riporta i requisiti per entrarne a farne parte.

Iscrizioni al Repertorio via pec da inviare alla Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro dgsalutesicurezza@pec.lavoro.gov.it.

L’ammissione avviene entro 90 giorni dall’istanza previo “parere obbligatorio, in ordine alla rappresentatività dell’organismo paritetico richiedente e al possesso dei requisiti di cui all’articolo 2, comma 1 e comma 2, lettere a), b), c), della Direzione generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni Industriali, da rendersi entro 60 giorni dalla data della trasmissione della documentazione da parte della Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Ogni tre anni richiesta di comunicazione di conferma dei requisiti. Obbligo di comunicazione tempestiva al Direzione generale in caso di variazioni.

FONTE: Ministero Lavoro

Stress, salute e sicurezza sul lavoro post pandemia, indagine Eu-Osha

Il 44% dei lavoratori europei ha avvertito un aggravio nella percezione dello stress da lavoro dopo la pandemia, il 46% si ritiene esposto a sovraccarico da lavoro. Sono alcuni dei dati dell’indagine OSH Pulse – Sicurezza e salute sul lavoro dopo la pandemia pubblicata da Eu-Osha in occasione della “Giornata mondiale della salute mentale” del 10 ottobre 2022.

Occupational safety and health in post-pandemic workplaces

L’indagine è stata commissione da Eu-Osha a Flash Eurobarometer – OSH Pulse, è stata condotta dal 25 aprile al 23 maggio 2022 e ha coinvolto tramite interviste telefoniche 27.250 lavoratori dipendenti in tutti gli Stati UE più Islanda e Norvegia. I risultati sono stati raccolti in un documento completo, nella sintesi e in un’infografica, in inglese. La slide con la sintesi dei dati riguardanti l’Italia.

Quattro le macrocategorie nelle quali è strutturata: tecnologie digitali sul lavoro, salute e rischi psicosociali, salute mentale sul lavoro, gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.

Riassumiamo in elenco alcuni dei dati principali:

device digitali più utilizzati sul lavoro in UE sono al 73% laptop, tablet, smartphone, 60% Pc, 55% tecnologie per l’accesso a internet;

il 30% riceve task automatici per il lavoro su tali device;

il 27% riceve valutazioni da terzi sul proprio lavoro su tali device;

il 19% riscontra l’utilizzo di device digitali per monitorare rumore, sostanze chimiche, polvere, gas;

il 7% per monitorare stato di salute;

per il 52% degli intervistati i device digitali influiscono sul velocità e ritmi lavorativi;

il 28% degli intervistati ha ritenuto di sentirsi in un stato di salute molto buono, il 51% buono;

le maggiori conseguenze da lavoro riscontrate: affaticamento 37%, mal di testa e occhi 34%, dolori ossei e articolai 30%, stress ansia depressione 27%, malattie infettive come COVID-19 21%;

il 46% ha rilevato pressioni e sovraccarico sul lavoro,

il 26% scarsa comunicazione e cooperazione;

il 18% scarsa autonomia;

il 17% violenze e abusi verbali da pazienti e clienti;

il 7% è stato esposto a bullismo;

il 16% è fortemente d’accordo sul fatto che rivelare una difficoltà di salute mentale potrebbe avere un impatto negativo sulla propria carriera, il 34% d’accordo, il 13% fortemente in disaccordo, il 32%” che non d’accordo;

6 lavoratori su 10 si sentirebbero a proprio agio nel parlare sul lavoro e con il proprio datore di lavoro dei propri problemi di salute mentale, il 52% nelle aziende con meno di 10 dipendenti, il 62% nelle grandi imprese;

impatto del Covid: quattro su dieci intervistati hanno riscontrato condizioni aggravate di stress post pandemia;

la metà degli intervistati ha rilevato però come sia diventato più semplice poter parlare di salute mentale dopo la pandemia (63% in Italia);

il 38% riscontra consulenza e supporto sullo stress sul lavoro, il 42% informazione e formazione, il 43% prassi per la consultazione dei lavoratori;

l’81% degli intervistati ritiene opportuna l’attuazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro;

attività di sensibilizzazione e informazione sulla sicurezza e la salute sul lavoro Finlandia 73% degli intervistati, Malta 74% e Irlanda 77%, contro Croazia 43%, Ungheria 46% e Bulgaria 47%, Italia 58%;

circa l’80 degli intervistati ha affermato che i problemi di sicurezza vengono affrontati tempestivamente sul posto di lavoro e ancora circa l’80% concorda di essere incoraggiato a segnalare problemi.

#WorldMentalHealthDay

Make mental health & well-being for all a global priority- Rendi la salute mentale e il benessere per tutti una priorità globale. Questo il tema della “Giornata mondiale per la salute mentale 2022” segnalato dall’Oms.

Prima della pandemia i disturbi mentali interessavano già una persona su otto. La pandemia ha provocato una recrudescenza del fenomeno, con un aumento stimato del 25%, dei disturbi di ansia e depressivi solo dopo il primo anno della pandemia.

“Stigma e discriminazione continuano a essere una barriera all’inclusione sociale e all’accesso alle cure adeguate”.

FONTE: Eu-Osha

Stress, salute e sicurezza sul lavoro post pandemia, indagine Eu-Osha

Il 44% dei lavoratori europei ha avvertito un aggravio nella percezione dello stress da lavoro dopo la pandemia, il 46% si ritiene esposto a sovraccarico da lavoro. Sono alcuni dei dati dell’indagine OSH Pulse – Sicurezza e salute sul lavoro dopo la pandemia pubblicata da Eu-Osha in occasione della “Giornata mondiale della salute mentale” del 10 ottobre 2022.

Occupational safety and health in post-pandemic workplaces

L’indagine è stata commissione da Eu-Osha a Flash Eurobarometer – OSH Pulse, è stata condotta dal 25 aprile al 23 maggio 2022 e ha coinvolto tramite interviste telefoniche 27.250 lavoratori dipendenti in tutti gli Stati UE più Islanda e Norvegia. I risultati sono stati raccolti in un documento completo, nella sintesi e in un’infografica, in inglese.

Quattro le macrocategorie nelle quali è strutturata: tecnologie digitali sul lavoro, salute e rischi psicosociali, salute mentale sul lavoro, gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.

Riassumiamo in elenco alcuni dei dati principali:

device digitali più utilizzati sul lavoro in UE sono al 73% laptop, tablet, smartphone, 60% Pc, 55% tecnologie per l’accesso a internet;

il 30% riceve task automatici per il lavoro su tali device;

il 27% riceve valutazioni da terzi sul proprio lavoro su tali device;

il 19% riscontra l’utilizzo di device digitali per monitorare rumore, sostanze chimiche, polvere, gas;

il 7% per monitorare stato di salute;

per il 52% degli intervistati i device digitali influiscono sul velocità e ritmi lavorativi;

il 28% degli intervistati ha ritenuto di sentirsi in un stato di salute molto buono, il 51% buono;

le maggiori conseguenze da lavoro riscontrate: affaticamento 37%, mal di testa e occhi 34%, dolori ossei e articolai 30%, stress ansia depressione 27%, malattie infettive come COVID-19 21%;

il 46% ha rilevato pressioni e sovraccarico sul lavoro,

il 26% scarsa comunicazione e cooperazione;

il 18% scarsa autonomia;

il 17% violenze e abusi verbali da pazienti e clienti;

il 7% è stato esposto a bullismo;

il 16% è fortemente d’accordo sul fatto che rivelare una difficoltà di salute mentale potrebbe avere un impatto negativo sulla propria carriera, il 34% d’accordo, il 13% fortemente in disaccordo, il 32%” che non d’accordo;

6 lavoratori su 10 si sentirebbero a proprio agio nel parlare sul lavoro e con il proprio datore di lavoro dei propri problemi di salute mentale, il 52% nelle aziende con meno di 10 dipendenti, il 62% nelle grandi imprese;

impatto del Covid: quattro su dieci intervistati hanno riscontrato condizioni aggravate di stress post pandemia;

la metà degli intervistati ha rilevato però come sia diventato più semplice poter parlare di salute mentale dopo la pandemia (63% in Italia);

il 38% riscontra consulenza e supporto sullo stress sul lavoro, il 42% informazione e formazione, il 43% prassi per la consultazione dei lavoratori;

l’81% degli intervistati ritiene opportuna l’attuazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro;

attività di sensibilizzazione e informazione sulla sicurezza e la salute sul lavoro Finlandia 73% degli intervistati, Malta 74% e Irlanda 77%, contro Croazia 43%, Ungheria 46% e Bulgaria 47%, Italia 58%;

circa l’80 degli intervistati ha affermato che i problemi di sicurezza vengono affrontati tempestivamente sul posto di lavoro e ancora circa l’80% concorda di essere incoraggiato a segnalare problemi.

#WorldMentalHealthDay

Make mental health & well-being for all a global priority- Rendi la salute mentale e il benessere per tutti una priorità globale. Questo il tema della “Giornata mondiale per la salute mentale 2022” segnalato dall’Oms.

Prima della pandemia i disturbi mentali interessavano già una persona su otto. La pandemia ha provocato una recrudescenza del fenomeno, con un aumento stimato del 25%, dei disturbi di ansia e depressivi solo dopo il primo anno della pandemia.

“Stigma e discriminazione continuano a essere una barriera all’inclusione sociale e all’accesso alle cure adeguate”.

FONTE: Eu-Osha

Qualifiche tecnici manutentori antincendio, modifica al decreto settembre 2021

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.24 del 24 settembre 2022 il decreto del Ministero dell’interno 15 settembre 2022 Modifiche al decreto 1° settembre 2021, recante: «Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81».

Il decreto all’articolo 1 proroga di un anno, al 25 settembre 2023, l’entrata in vigore delle disposizioni previste all’art. 4 relative alla qualificazione dei tecnici manutentori. Che ricordiamo. “Art. 4 – Qualificazione dei tecnici manutentori:

Gli interventi di manutenzione e i controlli sugli impianti e le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio sono eseguiti da tecnici manutentori qualificati.

Le modalità di qualificazione del tecnico manutentore sono stabilite nell’Allegato II del presente decreto, che costituisce parte integrante del presente decreto.

La qualifica di tecnico manutentore qualificato sugli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio è valida su tutto il territorio nazionale”.

Lo stesso decreto modifica il citato allegato II aggiungendo correzioni ai contenuti minimi e durata dei corsi di formazione teorico pratica per il tecnico manutentore qualificato SENFC; per il tecnico manutentore qualificato sistemi a polvere; per la figura di tecnico manutentore qualificato a seconda della tipologia di impianto e per ciascuno dei compiti e delle attività indicate nel Prospetto 1.

FONTE: Gazzetta Ufficiale