Circolari VVF, climatizzazione; linee guida esplosivi; resistenza al fuoco

Sono state pubblicate dai Vigili del Fuoco in data 22, 23 e 24 luglio tre circolari con chiarimenti sulla normativa antincendio, sugli argomenti: impianti di climatizzazione; classificazione esplosivi; soluzioni alternative di resistenza al fuoco.

La prima circolare è datata 22 luglio recante indicazioni sui principali elementi di novità introdotti dal DM 10 marzo 2020 per gli impianti di climatizzazione. Riporta indicazioni sulle novità introdotte dal recente provvedimento di aggiornamento delle disposizioni tecniche.

I decreti aggiornati di conseguenza, l’utilizzo di refrigeranti A1 o A2L, cosa deve prevedere la documentazione tecnica.

La seconda è del 23 luglio 2020 e riporta le Linee guida del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per l’applicazione delle vigenti normative in materia di riconoscimento e classificazione degli esplosivi -Edizione 2020.

Il documento traccia un quadro di istituti di interesse, evoluzione, orientamenti applicativi su esplosivi marcati CE e senza obbligo di marcatura, assetto competenze, provvedimenti di riconoscimento, superamento della categoria prodotti declassificati, tutte le circolari abrogate e superate come conseguenza della pubblicazione delle stesse linee guida.

La terza circolare del 24 luglio 2020 riporta Chiarimenti e indirizzi applicativi sul Decreto 3 agosto 2015 e s.m.i. – Capitolo S.2 per quanto attiene l’Implementazione di soluzioni alternative di resistenza al fuoco.

Le indicazioni riguardano l’applicazione di metodologie da Capitolo S.2 del Decerto 3 agosto 2015 modificato dal Decreto 18 ottobre 2019:

curve naturali verifica elementi non protetti;

curve naturali elementi strutturali non protettivi;

durata degli incendi naturali;

omissione verifiche elementri strutturali;

sistemi o impianti a disponibilità superiore;

collasso implosivo strutture;

omissione di verifica a incendi localizati.

FONTE: Vigili del Fuoco

Rapporto Ministero Salute 2018,Controlli fitosanitari negli alimenti

Da controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti, ecco i risultati in Italia per l’anno 2018.

Pubblicati dal Ministero della Salute i dati delle verifiche condotte nel 2018 su prodotti, importazioni, alimenti non processati, bio, baby food.

Verificati nel 2018 oltre 12mila campioni. 0,8% le irregolarità, ovvero 96 i casi che hanno superato i limiti di fitosanitari presenti e consentiti dalla normativa corrente.

Media europea irregolarità 2,5%.

FONTE: Ministero Salute

X rapporto,Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia

XRapporto annuale – Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia. Questo il documento pubblicato dal Ministero del Lavoro e realizzato dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione.

2,505 milioni gli stranieri occupati in italia nel 2019, ovvero il 10,7% del totale e in particolare nei settori Altri servizi collettivi e personali (dove sono il 36% degli addetti), Agricoltura (18,3% degli addetti), Alberghi e ristoranti (17,7%) e Costruzioni (17,6%). Occupato nel 2019 il 60,1% dei cittadini non comunitari e il 62,8% dei cittadini comunitari; 14% tasso di disoccupazione tra i cittadini UE e 13,8% tra i cittadini non UE.

87% degli occupati rientra tra i lavoratori dipendenti, in gran parte in profili esecutivi e 1,1% ha ruoli dirigenziali. 383.462 i titolari di impresa nati in Paesi extra UE, ovvero 12,2% del totale . Ditte individuali concentrate in maggioranza in Toscana (17,9%), Liguria (17,5%), Lombardia (17,3%) e Lazio (16,5%). 21,9% dei titolari sono donne.

“Il 35,9% delle donne italiane dichiara di prendersi cura di familiari, malati, disabili, anziani, ma tra le comunitarie il valore sale a 39,1% e tra le extra UE a 44,9% […] Tra le donne con bambini di 0-5 anni, fascia particolarmente problematica per gli impegni di cura, la maggior parte (56%) delle italiane usufruisce di servizi pubblici o privati per la gestione dei figli, la maggior parte delle comunitarie ed extra UE (56%) no”. Per costi elevati in gran parte. 48,9% le donne italiane occupate con figli in età prescolare, 32% donne comunitarie e 22,7% extra UE.

237 mila stranieri contattati almeno una volta dai Centri per l’impiego.

Giovani. Occupato il 42,7% tra gli stranieri comunitari, 37,8% extracomunitari e 31% italiani. Disoccupazione 24% extracomunitari, 22,4% italiani, UE 16,9%.

108.173 gli infortuni sul lavoro tra i cittadini nati all’estero (85,7% durante l’attività lavorativa) , 205 casi mortali. 3.919 le malattie professionali.

5,255 milioni i residenti stranieri in Italia, 8,7% della popolazione: prima dell’Italia Germania (10 milioni, 12,2%) e Regno Unito (6,171 milioni, pari al 9,3%), seguono l’Italia Francia (4,882 milioni, 7,3%) e Spagna (4,840 milioni, 10,3%).

FONTE: Ministero del Lavoro

WEBINAR PER I GIOVANI DI TUTTO IL MONDO IN PREPARAZIONE ALLA COP26

Otto webinar, dal prossimo luglio fino al marzo 2021, rivolti ai giovani di tutto il mondo affinché facciano le loro proposte agli esponenti delle istituzioni internazionali in preparazione all’evento “Youth4Climate: Driving Ambition” e alla pre-Cop26, che si svolgeranno a Milano nell’autunno dell’anno prossimo. I

ncontri virtuali dal titolo “Youth4Climate: Live Series, driving momentum towards pre-Cop and Cop26” che, per la prima volta, consentiranno ai giovani di dare un contributo ai lavori tra i quasi 200 paesi membri della convenzione Onu sui cambiamenti climatici.

Ad organizzarli è il ministero dell’Ambiente che, in collaborazione con l’ufficio dell’inviata speciale delle Nazioni Unite per i giovani e il programma “Connect4Climate” della Banca Mondiale, lancia un ambizioso programma con un evento di lancio avvenuto venerdì 26 giugno e aperto da un videomessaggio del ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

“Con questi webinar diamo il via a un progetto ambizioso – afferma il ministro Costa – finalizzato a conoscere volti, storie e opinioni dei giovani impegnati nella lotta al cambiamento climatico. Vogliamo sollecitare idee, proposte, iniziative per costruire ponti tra ragazzi e istituzioni internazionali. L’apporto della gioventù, con la sua energia, la sua freschezza, il suo entusiasmo, è fondamentale per iniettare ambizione nell’azione climatica globale”.
Gli altri incontri virtuali saranno articolati in macro-temi generali, che mirano a coniugare il negoziato sul cambiamento climatico con le politiche a favore dello sviluppo sostenibile a livello globale, ponendo i giovani al centro dell’attenzione. Saranno, ad esempio, affrontati i temi della ripresa verde e sostenibile, dell’adattamento e della resilienza, dell’innovazione e dell’impresa.

Tre giovani presenteranno a due esponenti delle istituzioni internazionali proposte e idee per ispirare e mobilitare altri ragazzi.
Anche i moderatori saranno giovani: l’ex coordinatrice dello “Youth Global Landscapes Forum”, Salina Abraham, e il poeta e scrittore Ahmed Badr.
Gli incontri saranno ospitati su una piattaforma interattiva attraverso cui si potrà condividere informazioni, porre domande e presentare proposte. La novità è che tutti coloro che saranno virtualmente connessi saranno stimolati a prendere parte al dibattito.
Il programma di incontri virtuali è significativo per richiamare l’attenzione sulla Cop26, rimandata all’anno prossimo a causa del Covid-19, e facilitare il dialogo tra chi vive in contesti geografici differenti.

Per partecipare: https://bit.ly/youth4climate-live-series

FONTE: Ministero dell’Ambiente

Monitoraggio Inail Covid-19 contagi sul lavoro

49.021 casi di infezione da Covid sul lavoro denunciati al 15 giugno 2020, 1.999 in più rispetto alla rilevazione 31 maggio 2020. Sono i dati del nuovo rapporto Inail sulle infezioni professionali da Covid.

236 i decessi, 28 in più rispetto al 31 maggio e numero equivalente al 40% delle morti sul lavoro denunciate all’Istituto dall’inizio del 2020. I dati in elenco:

  • donne il 71,7% dei contagiati;
  • 82,6% dei decessi ha interessato uomini;
  • età media contagi 47 anni;
  • 59 anni età media decessi, il 70,3% 50-64 anni;
  • 72% delle denunce proviene dal settore Sanità e assistenza sociale (40% Tecnici della salute) e il 23% dei decessi;
  • 42% dei decessi in Lombardia;
  • 56,1% denunce Nord-Ovest e 24% Nord Est di cui 36% Lombardia e 10% Emilia Romagna.

FONTE: Inail

Ultimo Dpcm: 11 giugno 2020

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 11 giugno 2020 il Dpcm 11 giugno 2020 Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il decreto va a sostituire il precedente Dpcm del 17 maggio 2020 e i provvedimenti sono validi fino al 14 luglio 2020.

Le note del Governo e del Ministero della Salute riassumono quanto viene decretato:

  • dal 12 giugno aperture a competizioni sportive a porte chiuse o all’aperto senza pubblico;
  • dal 15 giugno centri estivi anche sotto i 3 anni;
    spettacoli, sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche;
    corsi professionali in presenza;
    sale giochi, sale scommesse, sale bingo;
    centri benessere, centri termali, culturali e centri sociali (in compatibilità con gli accertamenti epidemiologici condotti dalle Regioni);
    arriva a 5 giorni il permesso di viaggi all’estero per lavoro senza
    obbligo di quarantena;
  • dal 25 giugno sport di contatto (in compatibilità con gli accertamenti epidemiologici condotti dalle Regioni).

Fonte: Gazzetta Ufficiale

Infortuni sul lavoro tra territorio e professioni

Dati Inail

In un’Italia divisa in due, dove le disuguaglianze territoriali in ambito occupazionale sono sempre più accentuate, numerose attività sono state sospese a causa dell’emergenza da SARS-CoV-2. Stando ai dati Istat, infatti, nel mese di aprile le misure di contenimento e gestione dell’epidemia hanno fermato, rispettivamente, il 50,1% e il 43,3% della forza lavoro del Nord-Est e del Nord-Ovest, dove i livelli di occupazione sono più alti, seguiti da Centro (41,3%), Sud (41,1%) e Isole (33,6%). A rilevarlo è il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che si sofferma in particolare sull’analisi del fenomeno infortunistico, in base alle ripartizioni geografiche e alle categorie professionali, nel quinquennio 2014-2018.
 
Come emerge dall’ultimo Rapporto sul mercato del lavoro realizzato dall’Inail insieme a Istat, Inps, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Anpal, se nelle regioni meridionali il numero degli occupati non risulta ancora aver raggiunto i livelli dello scorso decennio, al Centro-Nord i valori della crisi del 2008 sono stati superati nel 2018. Oltre al numero degli occupati, al Sud diminuisce in quantità maggiore la popolazione in età lavorativa, sia perché il numero di stranieri non compensa la riduzione della popolazione, sia a causa del trasferimento al Nord o all’estero di molti giovani, per lo più con formazione elevata. Le professioni più qualificate, sia a livello tecnico che professionale, sono presenti soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, così come le professioni di tipo impiegatizio.
 
Nel 2018 gli infortuni sul lavoro denunciati sono stati oltre 645mila e in sei casi su dieci sono accaduti nel Nord. In particolare il 31,8% nel Nord-Est e il 29,5% nel Nord-Ovest, seguiti dal Centro (19,1%) e dal Mezzogiorno (19,6%, di cui il 13,2% al Sud). La distribuzione degli infortuni mostra una sostanziale stabilità nel periodo 2014-2018, in linea con la composizione della popolazione lavorativa assicurata dall’Inail nelle diverse ripartizioni geografiche. Le regioni più colpite dal fenomeno infortunistico nel 2018, in valore assoluto, sono state la Lombardia, con il 18,6% dei casi, l’Emilia Romagna (13,4%) e il Veneto (11,9%). Tutte e tre le regioni sono ai primi posti anche per numero di occupati. Rispetto all’anno precedente è stato registrato un calo lievissimo delle denunce, pari allo 0,2%, al quale hanno contribuito tutte le ripartizioni territoriali a eccezione del Nord-Est, che ha segnato invece un incremento dello 0,9%, sintesi di lievi aumenti in tutte le regioni, esclusa la Provincia autonoma di Trento (-8,0%).
 
Dei 1.247 eventi mortali denunciati nel 2018, 92 in più rispetto al 2017 (+8,0%), la metà si sono verificati nel Nord. Più nel dettaglio, il 27,1% dei decessi è avvenuto nel Nord-Ovest e il 23,4% nel Nord-Est, mentre il 31,0% è accaduto nel Mezzogiorno (23,4% Sud e 7,6% Isole) e il resto nel Centro. La maggiore incidenza dei decessi nel Sud, rispetto alle denunce di infortunio in complesso, configura presumibilmente situazioni di sotto denuncia degli eventi più lievi e presenza di lavoro nero. Anche per i casi mortali, le regioni più interessate in valore assoluto sono la Lombardia, dove si sono verificati il 15,0% dei decessi, l’Emilia Romagna e il Veneto, entrambe con una percentuale del 9,9%. Rispetto all’anno precedente, spiccano il dato raddoppiato della Calabria (passata da 26 a 50 decessi) e gli incrementi in Campania (da 70 a 100) e Basilicata (da 14 a 22).
 
Analizzando le professioni svolte dagli infortunati, emerge che quella dei commessi delle vendite al minuto, che l’Istat indica come la principale per numero di addetti nel mercato del lavoro italiano, è nelle prime posizioni della graduatoria in valore assoluto degli infortuni in tutte e cinque le ripartizioni geografiche. In posizioni alte, in particolare nel Nord-Est e nel Nord-Ovest, si collocano anche i facchini e gli addetti allo spostamento di merci, mentre al Sud e nelle Isole al primo posto ci sono, rispettivamente, il personale infermieristico e sanitario e i braccianti agricoli.
 
Il nuovo numero di Dati Inail dedica anche un focus ai risultati dell’ultima indagine di customer satisfaction, che ogni anno misura il livello di soddisfazione dell’utenza rispetto alle prestazioni e ai servizi erogati dall’Istituto, attraverso un questionario somministrato allo sportello o tramite mail-web a un campione di lavoratori e aziende. I questionari compilati nel 2019 sono stati 21.120 e il giudizio medio, su una scala di valori da 1 a 4, è risultato pari a 3,57, in aumento rispetto al 3,51 del 2018.

FONTE: Inail.it

Nuovo protocollo tra le parti sociali: online il video sull’organizzazione aziendale

Ancora emergenza Covid-19

Turnazione, smart working, rimodulazione dei livelli produttivi: nel video online da oggi sul portale Inail, le indicazioni per l’organizzazione aziendale nella fase di ripartenza.  È l’ottavo capitolo della serie, composta da 14 brevi filmati, che illustra i contenuti del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure
per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro”, sottoscritto tra le parti sociali il 14 marzo e integrato il 24 aprile scorso. Il documento contiene previsioni di carattere generale dirette a tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori nello svolgimento delle attività produttive.
 
Lo smart working, che nel corso del lockdown ha garantito la prosecuzione di diverse attività produttive, continua a essere “favorito anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro, in quanto utile e modulabile strumento di prevenzione”, si legge nel Protocollo. Sarà il datore di lavoro a garantire supporto al lavoratore e alla sua attività fornendo assistenza nell’uso delle apparecchiature e favorendo la rimodulazione di tempi di lavoro e pause.
 
Il distanziamento sociale si attua anche attraverso la rimodulazione degli spazi di lavoro, l’individuazione di soluzioni innovative per riorganizzare le postazioni e l’introduzione di turni e flessibilità oraria per ridurre il numero di presenze in contemporanea nei luoghi di lavoro. Elementi da considerare per evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa, in particolare riguardo all’uso dei trasporti pubblici.

FONTE: inail.it

Protocollo tra le parti sociali: due nuovi video su igiene personale e pulizia in azienda

Emergenza Covid-19

Da oggi online sul portale Inail, mostrano le misure d’igiene personale e di pulizia e sanificazione in azienda, raccomandate nella fase di graduale riapertura delle attività produttive. Entrambi fanno parte della serie di 14 brevi filmati che illustrano le indicazioni contenute nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure
per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro”, sottoscritto tra le parti sociali il l 14 marzo e integrato il 24 aprile scorso. Il documento contiene previsioni di carattere generale dirette a tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori nello svolgimento delle attività produttive consentite dalle disposizioni governative.
 
Le operazioni di pulizia quotidiana e periodica da effettuare in uffici e reparti e di sanificazione straordinaria, con particolare attenzione a tastiere, mouse e schermi touch, sono elencate nel filmato in modo semplice e schematico. Sono spiegate anche le misure da osservare in caso di presenza nei locali aziendali di una persona affetta da Covid-19.
 
Nel video che illustra quali siano le precauzioni igieniche personali da adottare nei luoghi di lavoro, si ricorda che è necessario osservare queste misure con particolare attenzione e regolarità. Sottolineando che “è obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani”. In questo caso, si tratta di comportamenti che, dall’inizio dell’emergenza, sono stati diffusi sui media e dalle autorità sanitarie costantemente e che ormai tutti sappiamo come mettere in pratica.

FONTE: inail.it

Il questionario sociologico dell’Università Sapienza

Ecco solo alcune delle domande del questionario “La vita ai tempi del Coronavirus” messo a punto da un gruppo di docenti del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma per capire appunto come è cambiato il nostro quotidiano dall’inizio della pandemia: “Da quando sono in vigore le restrizioni governative, come si sono modificati i rapporti con le persone con cui vivi?”, “In questo periodo di emergenza Covid-19, con quale frequenza hai controllato la temperatura corporea?”. E ancora: “Quali sono i tuoi stati d’animo prevalenti in questo periodo di emergenza?”, “Come sono mutate le tue attività lavorative in questo periodo d’emergenza?”.

I risultati di questa ricerca, come si legge sul sito del CoRis, saranno utili per individuare soluzioni che possano aiutare a migliorare le condizioni di vita degli italiani in un momento drammatico, come quello che stiamo vivendo “ai tempi del Coronavirus”.

Le restrizioni adottate dal governo, la quarantena, la solitudine, ma anche lo smart working, o la perdita del lavoro hanno scatenato una serie a cascata di effetti psicologici sui cittadini, costretti dall’oggi al domani ad un cambio totale del loro modo di vivere.

Il coronavirus ha obbligato le persone di colpo all’isolamento, chiusi in casa, allo stare distanti, magari anche da una persona cara ricoverata o deceduta. Dolore si è aggiunto al dolore, e molti cittadini non erano e non sono preparati a fronteggiarlo. Tutto ciò ha lasciato un segno importante sulla salute mentale degli italiani: depressione, ansia, insonnia, stress.

Lo studio avviato dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza si propone di fotografare questa realtà. L’obiettivo è quello di rilevare le opinioni, gli stati d’animo e i mutamenti che questo difficile momento sta comportando sulla nostra quotidianità, dalle relazioni al lavoro, dallo studio alle norme sociali, dal rapporto con i figli con la propria famiglia alla fruizione dei mezzi di comunicazione.

Per partecipare alla ricerca è possibile compilare il questionario online vi indico il link http://www.ce3s.eu/limesurvey/index.php/598764?lang=it

Fonte: http://www.salute.gov.it