Archivia Ottobre 28, 2022

Stress, salute e sicurezza sul lavoro post pandemia, indagine Eu-Osha

Il 44% dei lavoratori europei ha avvertito un aggravio nella percezione dello stress da lavoro dopo la pandemia, il 46% si ritiene esposto a sovraccarico da lavoro. Sono alcuni dei dati dell’indagine OSH Pulse – Sicurezza e salute sul lavoro dopo la pandemia pubblicata da Eu-Osha in occasione della “Giornata mondiale della salute mentale” del 10 ottobre 2022.

Occupational safety and health in post-pandemic workplaces

L’indagine è stata commissione da Eu-Osha a Flash Eurobarometer – OSH Pulse, è stata condotta dal 25 aprile al 23 maggio 2022 e ha coinvolto tramite interviste telefoniche 27.250 lavoratori dipendenti in tutti gli Stati UE più Islanda e Norvegia. I risultati sono stati raccolti in un documento completo, nella sintesi e in un’infografica, in inglese.

Quattro le macrocategorie nelle quali è strutturata: tecnologie digitali sul lavoro, salute e rischi psicosociali, salute mentale sul lavoro, gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.

Riassumiamo in elenco alcuni dei dati principali:

device digitali più utilizzati sul lavoro in UE sono al 73% laptop, tablet, smartphone, 60% Pc, 55% tecnologie per l’accesso a internet;

il 30% riceve task automatici per il lavoro su tali device;

il 27% riceve valutazioni da terzi sul proprio lavoro su tali device;

il 19% riscontra l’utilizzo di device digitali per monitorare rumore, sostanze chimiche, polvere, gas;

il 7% per monitorare stato di salute;

per il 52% degli intervistati i device digitali influiscono sul velocità e ritmi lavorativi;

il 28% degli intervistati ha ritenuto di sentirsi in un stato di salute molto buono, il 51% buono;

le maggiori conseguenze da lavoro riscontrate: affaticamento 37%, mal di testa e occhi 34%, dolori ossei e articolai 30%, stress ansia depressione 27%, malattie infettive come COVID-19 21%;

il 46% ha rilevato pressioni e sovraccarico sul lavoro,

il 26% scarsa comunicazione e cooperazione;

il 18% scarsa autonomia;

il 17% violenze e abusi verbali da pazienti e clienti;

il 7% è stato esposto a bullismo;

il 16% è fortemente d’accordo sul fatto che rivelare una difficoltà di salute mentale potrebbe avere un impatto negativo sulla propria carriera, il 34% d’accordo, il 13% fortemente in disaccordo, il 32%” che non d’accordo;

6 lavoratori su 10 si sentirebbero a proprio agio nel parlare sul lavoro e con il proprio datore di lavoro dei propri problemi di salute mentale, il 52% nelle aziende con meno di 10 dipendenti, il 62% nelle grandi imprese;

impatto del Covid: quattro su dieci intervistati hanno riscontrato condizioni aggravate di stress post pandemia;

la metà degli intervistati ha rilevato però come sia diventato più semplice poter parlare di salute mentale dopo la pandemia (63% in Italia);

il 38% riscontra consulenza e supporto sullo stress sul lavoro, il 42% informazione e formazione, il 43% prassi per la consultazione dei lavoratori;

l’81% degli intervistati ritiene opportuna l’attuazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro;

attività di sensibilizzazione e informazione sulla sicurezza e la salute sul lavoro Finlandia 73% degli intervistati, Malta 74% e Irlanda 77%, contro Croazia 43%, Ungheria 46% e Bulgaria 47%, Italia 58%;

circa l’80 degli intervistati ha affermato che i problemi di sicurezza vengono affrontati tempestivamente sul posto di lavoro e ancora circa l’80% concorda di essere incoraggiato a segnalare problemi.

#WorldMentalHealthDay

Make mental health & well-being for all a global priority- Rendi la salute mentale e il benessere per tutti una priorità globale. Questo il tema della “Giornata mondiale per la salute mentale 2022” segnalato dall’Oms.

Prima della pandemia i disturbi mentali interessavano già una persona su otto. La pandemia ha provocato una recrudescenza del fenomeno, con un aumento stimato del 25%, dei disturbi di ansia e depressivi solo dopo il primo anno della pandemia.

“Stigma e discriminazione continuano a essere una barriera all’inclusione sociale e all’accesso alle cure adeguate”.

FONTE: Eu-Osha

Qualifiche tecnici manutentori antincendio, modifica al decreto settembre 2021

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.24 del 24 settembre 2022 il decreto del Ministero dell’interno 15 settembre 2022 Modifiche al decreto 1° settembre 2021, recante: «Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81».

Il decreto all’articolo 1 proroga di un anno, al 25 settembre 2023, l’entrata in vigore delle disposizioni previste all’art. 4 relative alla qualificazione dei tecnici manutentori. Che ricordiamo. “Art. 4 – Qualificazione dei tecnici manutentori:

Gli interventi di manutenzione e i controlli sugli impianti e le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio sono eseguiti da tecnici manutentori qualificati.

Le modalità di qualificazione del tecnico manutentore sono stabilite nell’Allegato II del presente decreto, che costituisce parte integrante del presente decreto.

La qualifica di tecnico manutentore qualificato sugli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio è valida su tutto il territorio nazionale”.

Lo stesso decreto modifica il citato allegato II aggiungendo correzioni ai contenuti minimi e durata dei corsi di formazione teorico pratica per il tecnico manutentore qualificato SENFC; per il tecnico manutentore qualificato sistemi a polvere; per la figura di tecnico manutentore qualificato a seconda della tipologia di impianto e per ciascuno dei compiti e delle attività indicate nel Prospetto 1.

FONTE: Gazzetta Ufficiale

Iscrizione elenco esperti di radioprotezione, Decreto 9 agosto 2022

Pubblicato dal Ministero del Lavoro il 31 agosto il decreto 9 agosto 2022 sui requisiti di iscrizione all’elenco degli esperti di radioprotezione, le modalità di formazione, le modalità di svolgimento dell’esame e l’aggiornamento professionale.

Il decreto sarà in vigore dal 1° gennaio 2023 e fino al quel momento continuerà ad applicarsi quanto previsto dall’allegato XXI del decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101.

Riporta i requisiti per l’iscrizione nell’elenco, tra questi il non essere cancellati da uno precedente nei cinque anni addietro ed essere dichiarati abilitati allo svolgimento dei compiti di sorveglianza dalla commissione competente.

La commissione viene definita dall’articolo 3, viene istituita presso il Ministero del Lavoro ed è composta da esperti dei Ministeri Lavoro, Salute, Istruzione, Iss, Inail, Isin.

L’iscrizione in elenco avviene dopo esame. Gli esami vengono indetti con cadenza annuale e a Roma, con domande di iscrizione che vanno presentate entro il 31 dicembre dell’anno precedente.

Gli articolo 9-12 del decreto riportano in dettaglio i contenuti degli esami di: abilitazione primo grado, secondo, terzo sanitario e terzo grado. Questi i titoli di studio per essere ammessi:

Articolo 8: “Per l’ammissione all’esame di abilitazione per l’iscrizione nell’elenco nominativo degli esperti di radioprotezione è richiesto:

a) per l’abilitazione di primo grado: almeno laurea triennale in fisica, o in chimica, o in chimica industriale o in ingegneria; almeno master di primo livello in materia di radiazioni ionizzanti;

b) per l’abilitazione di secondo grado: laurea, vecchio ordinamento, magistrale o specialistica in fisica, o in chimica, o in chimica industriale o in ingegneria; master di secondo livello in materia di radiazioni ionizzanti o scuola di specializzazione in fisica medica;

c) per l’abilitazione di terzo grado sanitario: laurea, vecchio ordinamento, magistrale o specialistica in fisica, o in chimica o in chimica industriale o in ingegneria; master di secondo livello in materia di radiazioni ionizzanti o scuola di specializzazione in fisica medica;

d) per l’abilitazione di terzo grado: laurea magistrale (o vecchio ordinamento) in fisica, o in chimica o in chimica industriale o in ingegneria; master di secondo livello in materia di radiazioni ionizzanti.

Il master di primo livello di cui alla lettera a) deve comprendere un tirocinio di almeno 20 giorni lavorativi relativo a sorgenti per le quali è richiesta l’abilitazione al primo grado. Il master di secondo livello di cui alle lettere b), c) e d) deve comprendere un tirocinio della durata minima di 40, 60 e 80 giorni lavorativi rispettivamente per il secondo grado, il terzo grado sanitario e il terzo grado relativo alle sorgenti per le quali è richiesta l’abilitazione. Il tirocinio di grado superiore include il tirocinio di grado inferiore”.

Aggiornamento ogni tre anni e di un minimo di 100 ore.

FONTE: Ministero del Lavoro

Decreti 5 agosto in GU, attuazione regolamenti UE dispositivi medici

Il Ministero della Salute segnala la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei due decreti legislativi del 5 agosto 2022 riguardanti la normativa sui dispositivi medici, etichettatura, vendita, autorizzazioni e l’adeguamento ai Regolamenti (UE) 2017/745 e 2017/746.

I due decreti sono i seguenti e saranno in vigore entrambi il 28 settembre 2022:

Decreto legislativo 5 agosto 2022, n. 137 – Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/745 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2017, relativo ai dispositivi medici, che modifica la direttiva 2001/83/CE, il regolamento (CE) n. 178/2002 e il regolamento (CE) n. 1223/2009 e che abroga le direttive 90/385/CEE e 93/42/CEE del Consiglio, nonché per l’adeguamento alle disposizioni del regolamento (UE) 2020/561 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2020, che modifica il regolamento (UE) 2017/745 relativo ai dispositivi medici, per quanto riguarda le date di applicazione di alcune delle sue disposizioni ai sensi dell’articolo 15 della legge 22 aprile 2021, n. 53.

Decreto legislativo 5 agosto 2022, n. 138 – Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/746, relativo ai dispositivi medico-diagnostici in vitro e che abroga la direttiva 98/79/CE e la decisione 2010/227/UE della commissione, nonché per l’adeguamento alle disposizioni del regolamento (UE) 2022/112 che modifica il regolamento (UE) 2017/746 per quanto riguarda le disposizioni transitorie per determinati dispositivi medico-diagnostici in vitro e l’applicazione differita delle condizioni concernenti i dispositivi fabbricati internamente ai sensi dell’articolo 15 della legge 22 aprile 2021, n. 53.

Riguardano organismi notificati, operatori economici e operatori sanitari. Regolamentano requisiti linguistici delle etichettature e delle istruzioni, registrazione fabbricanti, pubblicità, vendita online, sanzioni, segnalazione incidenti, Udi dei dispositivi, comunicazioni indagini cliniche, Osservatorio nazionale dei prezzi dei dispositivi medici, banca dati nazionale e la Banca dati europea (Eudamed), Health Technology Assessment (HTA).

Previsti conseguenti provvedimenti del Ministero della Salute per la definizione di procedure attuative.

FONTE: Ministero della Salute

Esposizione lavoratori al rischio cancro, al via indagine Eu-Osha

Indagine sui fattori di rischio di cancro sul lavoro. Eu-Osha segnala l’avvio di un progetto di ricerca sui rischi per i lavoratori europei derivanti dall’esposizione ad agenti cancerogeni, un sondaggio che coinvolgerà circa 25mila persone.

Si tratta di un programma che dopo essere stato testato nel 2017 attraverso uno studio di fattibilità e allestito tra il 2020 e i primi mesi del 2022, da settembre 2022 verrà concretamente messo sul campo. Fino a gennaio 2023.

I lavoratori coinvolti saranno di sei Stati membri, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda e Spagna. Le persone verranno contattate telefonicamente. Primi risultati per la fine del 2023.

L’indagine si concentrerà in particolare su:

primari fattori di esposizione;

numero e caratteristiche dei lavoratori esposti;

esposizioni ad amianto, benzene, cromo, motore diesel, nichel, silice, le radiazioni UV, polvere di legno.

I dati verranno utilizzati per elaborare campagne di sensibilizzazione, per proporre e suggerire misure preventive, sostenere la legislazione dell’UE a partire dal piano europeo per sconfiggere il cancro.

Il 53 % delle morti lavoro-correlate è attribuibile al cancro.

FONTE: Eu-Osha