Archivia Novembre 26, 2020

Notte europea dei ricercatori: 27 novembre 2020

Il 27 novembre 2020 si celebra la Notte Europea dei Ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei.

L’obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante.
L’Italia ha aderito da sempre all’iniziativa europea con una molteplicità di progetti che ne hanno fatto tradizionalmente uno dei paesi europei con il maggior numero di eventi sparsi sul territorio.

Anche quest’anno la Notte dei ricercatori si celebrerà in Italia con una serie di eventi on line. Per il 2020 la manifestazione coinvolge in Italia 7 progetti per un totale di oltre 80 città.

Gli IRCCS e la Notte Europea dei Ricercatori 

La Notte Europea dei Ricercatori rappresenta anche un’occasione straordinaria per presentare al grande pubblico il ruolo rivestito dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico come centri di eccellenza in cui si coniugano ricerca e assistenza per garantire ai cittadini le migliori risposte in termini di prevenzione, diagnosi e cura.

Gli Istituti Regina Elena e San Gallicano dedicano uno spazio alla Notte dei ricercatori, il 27 Novembre alle ore 12:00 con la diretta Facebook dal titolo “Pandemie & Vaccini, un futuro sostenibile è nelle nostre mani?”. Parlano i direttori scientifici degli Istituti Gennaro Ciliberto e Aldo Morrone, in una intervista live social dove risponderanno a domande su temi di grande interesse e attualità.

Dalle 9:30 alle 11:30, attraverso una diretta Facebook e YouTube, i ricercatori Neuromed si alterneranno per guidare gli studenti delle scuole partecipanti in una visita nei laboratori, per esporre le ricerche in corso e aprire uno squarcio verso gli sviluppi futuri. Nel corso della diretta, inoltre, è prevista la straordinaria partecipazione di alcuni ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori I.R.C.C.S. Fondazione G. Pascale.

L’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo di Trieste partecipa alla Notte Europea dei Ricercatori. Dal 26 al 28 novembre la città della scienza propone incontri con ricercatori, tour virtuali, collegamenti e giochi, tutto online.

Anche lo Spallanzani ha spostato online il programma dell’annuale Notte Europea dei Ricercatori, organizzata da Frascati Scienza, che si svolgerà il 27 novembre sotto l’acronimo #EARTH, EnHance Resilience Through Humanity, ed alla quale non mancherà come di consueto il contributo dell’INMI. Alle ore 19, sulla pagina Facebook dell’INMI, il Direttore Scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito terrà un webinar sui vaccini.

L’IRCCS De Bellis celebra il duro lavoro dei ricercatori dedicando loro una canzone grazie all’ironia della Rimbamband e all’apporto dell’agenzia di comunicazione Moscabianca. Una versione inedita dei Neverending Story che darà il via a una serie di pillole video che avranno come protagonisti i ricercatori dell’Ente.

Fonte: salute.gov.it

(Sicurezza Alimentare) Carabinieri NAS: la brillante cooperazione tra il NAS di Bologna e il RIS di Parma porta alla denuncia di due persone – altri due indagati in Sicilia e Sardegna e gravi difformità igieniche scoperte in Toscana e Molise.

La proficua collaborazione tra gli investigatori del NAS di Bologna e quelli del RIS di Parma ha permesso di risalire ai responsabili per le lesioni causate a un giovane emiliano il quale, dopo aver mangiato un trancio di pizza, era dovuto ricorrere alle cure dei sanitari per la rimozione di un corpo estraneo di natura metallica che gli si era conficcato nell’esofago. Nel corso della successiva ispezione effettuata dai Carabinieri presso l’esercizio ove l’alimento era stato acquistato, l’acuto occhio degli investigatori del NAS era caduto su due spazzole con setole metalliche, utilizzate dai gestori del locale per la pulizia del piano lavorazione. I due strumenti, sottoposti a sequestro, erano quindi stati inviati ai tecnici del RIS i cui accertamenti avevano confermato la compatibilità tra i filamenti delle due spazzole e il corpo estraneo estratto dall’esofago dello sfortunato avventore.

Il NAS di Cagliari, al termine di un’attività investigativa, ha deferito in stato di libertà l’amministratore unico di una ditta specializzata nel commercio di carni. L’indagato è accusato del reato di frode in commercio in quanto era solito rivendere all’ingrosso carni fresche con peso effettivo inferiore a quanto dichiarato nella documentazione di accompagnamento.

Un’attenta attività informativa ha permesso al NAS di Catania di individuare un allevamento di bovini abusivamente attivato nelle campagne sicule. Al momento dell’accesso ispettivo nella struttura i militari hanno sorpreso una persona intenta a effettuare una macellazione clandestina, e scoperto un fuoco all’interno del quale venivano bruciati rifiuti pericolosi e i bolli identificativi elettronici riconducibili a 42 bovini precedentemente macellati, 8 dei quali risultavano essere denunciati come smarriti da altri allevatori della zona.
L’area circostante l’allevamento, esteso su una superficie di circa 30.000 mq, presentava larghe zone ricoperte dai liquami provenienti dalle deiezioni di 60 capi di bestiame, le quali venivano sversate direttamente sul terreno nudo.
I Carabinieri e il personale medico veterinario dell’ASP territorialmente competente hanno sequestrato sia gli animali che l’allevamento abusivo, per un valore di mercato stimato in circa 560.000 euro. Una persona è stata deferita in stato di libertà.

Il NAS di Livorno ha segnalato amministrativamente il gestore di un’alimentari a tema etnico. Nel corso di un’ispezione, infatti, i militari toscani hanno rivelato che i locali del punto vendita versavano in scarse condizioni igieniche e che all’interno dell’esercizio erano venduti dei prodotti privi di etichetta con indicazioni in lingua italiana.
Il personale dell’Azienda USL Toscana Sud-Est, intervenuto sul posto su segnalazione dei Carabinieri, ha disposto la chiusura dell’alimentari, il cui valore di mercato è stimato in 100.000 euro.

Il NAS di Livorno, unitamente ai tecnici dell’Azienda USL Toscana Nord-Ovest, ha disposto la chiusura di un frantoio sito in provincia di Lucca. Gli accertamenti dei militari, infatti, hanno portato alla luce scarse condizioni igieniche, caratterizzate dalla presenza diffusa di escrementi di roditori sia sul pavimento che sulle attrezzature utilizzate per la molitura delle olive. Il valore dell’attività inibita, in questo caso, è di un milione di euro.

Il NAS di Campobasso, infine, al termine di un’ispezione condotta presso un mercato coperto comunale, ha contestato al Sindaco di un centro abitato molisano diverse carenze-igienico strutturali che interessavano l’area vendita.

Fonte: salute.gov.it

Comitato europeo per la protezione dei dati – 41a sessione plenaria: Il Comitato adotta raccomandazioni sulle misure supplementari per i trasferimenti di dati, a seguito della sentenza  Schrems II

Durante la sua 41a sessione plenaria, il Comitato europeo per la protezione dei dati ha adottato raccomandazioni sulle misure che integrano gli strumenti di trasferimento dei dati per garantire il rispetto del livello UE di protezione dei dati personali, nonché raccomandazioni sulle cosiddette “garanzie essenziali europee” in rapporto alle misure di sorveglianza.

Entrambi i documenti sono stati adottati successivamente alla sentenza “Schrems II” della CGUE. A seguito della sentenza del 16 luglio scorso, i titolari del trattamento che utilizzino clausole contrattuali tipo sono tenuti a verificare, caso per caso e, ove opportuno, in collaborazione con il destinatario dei dati nel paese terzo, se la legislazione del paese terzo garantisca un livello di protezione dei dati personali trasferiti sostanzialmente equivalente a quello vigente nello Spazio economico europeo (SEE).  La CGUE ha consentito agli esportatori di aggiungere misure supplementari alle clausole contrattuali tipo per garantire l’effettivo rispetto di tale livello di protezione qualora le garanzie contenute nelle clausole contrattuali tipo non siano sufficienti.

Le raccomandazioni intendono assistere i titolari e responsabili del trattamento che siano esportatori di dati nell’individuazione e nell’attuazione di adeguate misure supplementari, ove queste siano necessarie per garantire ai dati trasferiti verso paesi terzi un livello di protezione sostanzialmente equivalente. In tal modo, il comitato mira a un’applicazione coerente del RGPD e della sentenza della Corte in tutto il SEE.

Andrea Jelinek, la presidente del comitato europeo per la protezione dei dati, ha dichiarato: “Il comitato è pienamente consapevole dell’impatto della sentenza Schrems II su migliaia di imprese dell’UE e dell’importante responsabilità che tale sentenza attribuisce agli esportatori di dati. Il comitato si augura che le raccomandazioni possano aiutare gli esportatori di dati a individuare e attuare misure supplementari efficaci laddove siano necessarie. Il nostro obiettivo è consentire trasferimenti leciti di dati personali verso paesi terzi, garantendo nel contempo che ai dati trasferiti sia assicurato un livello di protezione sostanzialmente equivalente a quello vigente  all’interno del SEE.”

Le raccomandazioni offrono una sequenza logica delle attività di analisi  che gli esportatori di dati devono compiere per stabilire se siano tenuti a mettere in atto misure supplementari al fine di trasferire i dati al di fuori del SEE conformemente al diritto dell’UE, e per aiutarli a individuare le misure più efficaci. Per assistere gli esportatori di dati, le raccomandazioni contengono anche un elenco non esaustivo di esempi di misure supplementari nonché alcune delle condizioni necessarie per rendere efficaci le singole misure.

Tuttavia, spetta in ultima analisi agli esportatori effettuare la valutazione in concreto alla luce dello specifico trasferimento, del diritto del paese terzo e dello strumento di trasferimento utilizzato. Gli esportatori di dati devono procedere con la dovuta diligenza e documentare accuratamente il processo valutativo, in quanto saranno chiamati a rispondere delle decisioni assunte su tale base, in linea con il principio di responsabilizzazione previsto dal RGPD. Inoltre, gli esportatori di dati dovrebbero essere consapevoli  del fatto che non in tutti i casi potrebbe essere possibile mettere in atto misure supplementari sufficienti.

Le raccomandazioni sulle misure supplementari saranno sottoposte a consultazione pubblica. Saranno applicabili immediatamente dopo la loro pubblicazione.

Il comitato ha adottato anche una serie di raccomandazioni sulle garanzie essenziali europee relativamente alle misure di sorveglianza. Le raccomandazioni sulle garanzie essenziali europee sono complementari alle raccomandazioni sulle misure supplementari. Le raccomandazioni sulle garanzie essenziali europee forniscono agli esportatori di dati elementi utili a stabilire se il quadro giuridico che disciplina in paesi terzi l’accesso delle autorità pubbliche ai dati per fini di sorveglianza configuri un’ingerenza giustificata nei diritti alla vita privata e alla protezione dei dati personali, e quindi non sia in contrasto con gli impegni assunti dall’esportatore e dall’importatore attraverso lo strumento di trasferimento utilizzato fra quelli di cui all’articolo 46 del RGPD.

La presidente del comitato aggiunge: “Le implicazioni della sentenza Schrems II interessano  tutti i trasferimenti verso paesi terzi. Pertanto, non vi sono soluzioni rapide né una soluzione valida per tutti i trasferimenti, in quanto ciò significherebbe ignorare la grande eterogeneità dei contesti in cui operano gli esportatori di dati. Questi ultimi dovranno valutare i rispettivi trattamenti e trasferimenti di dati e adottare misure efficaci tenendo conto dell’ordinamento giuridico dei paesi terzi verso i quali trasferiscono o intendono trasferire i dati stessi.”

Le autorità  di protezione dei dati del SEE continueranno a coordinare le loro azioni in seno al comitato per garantire l’applicazione coerente del diritto dell’UE in materia di protezione dei dati.

COMUNICATO STAMPA EDPB

Fonte: garanteprivacy.it

Dati Inail ottobre 2020:Sanità, infortuni lavoro, aggressioni, sanificazioni

Infortuni sul lavoro più che raddoppiati tra gennaio e settembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, decuplicati i casi di infortunio mortale. Sono alcuni dei dati pubblicati da Inail nel numero ottobre 2020 del periodico Dati a titolo Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. La sanità in Italia e in Europa – Radiografia degli infortuni nella sanità – Le aggressioni sul lavoro nella sanità e assistenza sociale – Chemioterapici antiblastici e rischi per gli operatori sanitari addetti alla loro manipolazione – Principi di sanificazione nelle strutture sanitarie.

36.890 le denunce di infortunio sul lavoro nel 2019, più del doppio nei primi nove mesi del 2020 rispetto all’anno precedente, incremento dovuto in gran parte all’epidemia Covid, con il settore sanitario che ricopre il 70,3% dell’intera quota infortuni Covid di origine professionale nella gestione assicurativa Industria e Servizi.

20 casi mortali nel 2019, 50 casi mortali a settembre 2020 in luogo di 5 nel 2019. “Sull’anno in corso ha inciso pesantemente la pandemia da Sars COV-2, causa della stragrande maggioranza delle morti professionali del settore”.

Tre quarti delle denunce nel 2019 hanno interessato donne, il 42,2% tra i 50 e i 64 anni. Il 22,2% casi in itinere, in itinere il 60% degli incidenti mortali. 35,4% infortuni a tecnici della salute, in gran parte infermieri e operatori sociosanitari, quindi operatori socio assistenziali, ausiliari, educatori. 53,8% dei casi al Nord, 18% Centro, 17% Sud, 10,9% Isole.

Aggressioni

Una capitolo è riservato al rischio violenze subite dal personale sanitario nel corso dell’attività professionale. 11mila casi tra il 2015 e il 2019 codificati tramite la variabile Esaw “80-sorpresa, violenza, aggressione, minaccia”. Circa 2mila casi all’anno, un’incidenza sulla quota infortuni di settore pari al 9,5%.

Luogo di aggressione:

41% dei casi ospedali, case di cura, studi medici;

31% case di riposo, strutture di assistenza infermieristica, centri di accoglienza;

28% assistenza sociale non residenziale.

Tre quarti delle vittime sono donne, gli aggressori nel 90% sono persone esterne e il 10% dipendenti. I più colpiti gli infermieri e gli educatori professionali.

Sanificazione, chemioterapici

La scheda Inail affronta quindi la sanificazione nelle strutture sanitarie (DM 7 luglio 1997, n. 274, biocidi e Regolamento (UE) n. 528/2012, gestione Covid e Indicazioni ad interim per la sanificazione degli ambienti interni nel contesto sanitario e assistenziale per prevenire la trasmissione di SARS-Cov2. Versione del 7 luglio 2020); le prassi e i rischi nella manipolazione dei chemioterapici antiblastici:

“I CA, in quanto medicinali, non sono soggetti alla classificazione secondo il regolamento europeo “CLP”. Ciò non esime i datori di lavoro dal valutare i rischi connessi all’utilizzo di queste sostanze e tutelare i lavoratori. In ambito ospedaliero, l’esposizione può avvenire, prevalentemente per via

inalatoria o cutanea, durante la preparazione, la somministrazione e lo smaltimento dei rifiuti.

La Conferenza Stato-Regioni, il 5 agosto 1999, ha emanato delle linee guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in campo sanitario, contenenti misure preventive e/o protettive e procedure appropriate per l’uso sicuro di tali particolari sostanze”.

Fonte: Dati Inail ottobre 2020

La nota del Miur sull’uso mascherine a scuola

Pubblicata dal Miur la nota n.1994 del 9 novembre 2020 con chiarimenti sull’uso delle mascherine in classe come disposto dal Dpmc 3 novembre 2020.

La nota è stata inserita nella sezione del sito Miur Rientriamo a scuola e si riferisce a quanto già indicato dallo stesso ministero con la circolare del 5 novembre 2020 n.1990.

Viene chiarito come dalla scuola primaria in avanti “la mascherina dovrà essere indossata sempre, da chiunque sia presente a scuola, durante la permanenza nei locali scolastici e nelle pertinenze, anche quando gli alunni sono seduti al banco e indipendentemente dalle condizioni di distanza (1 metro tra le rime buccali) previste dai precedenti protocolli”.

Esclusi bambini con età inferiore ai sei anni, e bambini con patologie e disabilità incompatibilit con l’uso della mascherina. Esclusi i momenti della mensa, della merenda e dell’uso degli strumenti a fiato seguendo quanto indicato nella scheda tecnica Produzioni liriche, sinfoniche ed orchestrali e spettacoli musicali.

Indicato il cambio di mascherina a metà giornata per gli studenti in tempo prolungato. Previsto l’incremento di forniture della struttura commissariale. La circolare precisa inoltre che oltre ai dispostivi forniti dal dalla struttura del Commissario Arcuri sarà possibile utilizzare “mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una

adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso”.

Fonte: Miur