Archivia Maggio 26, 2020

Infortuni sul lavoro tra territorio e professioni

Dati Inail

In un’Italia divisa in due, dove le disuguaglianze territoriali in ambito occupazionale sono sempre più accentuate, numerose attività sono state sospese a causa dell’emergenza da SARS-CoV-2. Stando ai dati Istat, infatti, nel mese di aprile le misure di contenimento e gestione dell’epidemia hanno fermato, rispettivamente, il 50,1% e il 43,3% della forza lavoro del Nord-Est e del Nord-Ovest, dove i livelli di occupazione sono più alti, seguiti da Centro (41,3%), Sud (41,1%) e Isole (33,6%). A rilevarlo è il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che si sofferma in particolare sull’analisi del fenomeno infortunistico, in base alle ripartizioni geografiche e alle categorie professionali, nel quinquennio 2014-2018.
 
Come emerge dall’ultimo Rapporto sul mercato del lavoro realizzato dall’Inail insieme a Istat, Inps, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Anpal, se nelle regioni meridionali il numero degli occupati non risulta ancora aver raggiunto i livelli dello scorso decennio, al Centro-Nord i valori della crisi del 2008 sono stati superati nel 2018. Oltre al numero degli occupati, al Sud diminuisce in quantità maggiore la popolazione in età lavorativa, sia perché il numero di stranieri non compensa la riduzione della popolazione, sia a causa del trasferimento al Nord o all’estero di molti giovani, per lo più con formazione elevata. Le professioni più qualificate, sia a livello tecnico che professionale, sono presenti soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, così come le professioni di tipo impiegatizio.
 
Nel 2018 gli infortuni sul lavoro denunciati sono stati oltre 645mila e in sei casi su dieci sono accaduti nel Nord. In particolare il 31,8% nel Nord-Est e il 29,5% nel Nord-Ovest, seguiti dal Centro (19,1%) e dal Mezzogiorno (19,6%, di cui il 13,2% al Sud). La distribuzione degli infortuni mostra una sostanziale stabilità nel periodo 2014-2018, in linea con la composizione della popolazione lavorativa assicurata dall’Inail nelle diverse ripartizioni geografiche. Le regioni più colpite dal fenomeno infortunistico nel 2018, in valore assoluto, sono state la Lombardia, con il 18,6% dei casi, l’Emilia Romagna (13,4%) e il Veneto (11,9%). Tutte e tre le regioni sono ai primi posti anche per numero di occupati. Rispetto all’anno precedente è stato registrato un calo lievissimo delle denunce, pari allo 0,2%, al quale hanno contribuito tutte le ripartizioni territoriali a eccezione del Nord-Est, che ha segnato invece un incremento dello 0,9%, sintesi di lievi aumenti in tutte le regioni, esclusa la Provincia autonoma di Trento (-8,0%).
 
Dei 1.247 eventi mortali denunciati nel 2018, 92 in più rispetto al 2017 (+8,0%), la metà si sono verificati nel Nord. Più nel dettaglio, il 27,1% dei decessi è avvenuto nel Nord-Ovest e il 23,4% nel Nord-Est, mentre il 31,0% è accaduto nel Mezzogiorno (23,4% Sud e 7,6% Isole) e il resto nel Centro. La maggiore incidenza dei decessi nel Sud, rispetto alle denunce di infortunio in complesso, configura presumibilmente situazioni di sotto denuncia degli eventi più lievi e presenza di lavoro nero. Anche per i casi mortali, le regioni più interessate in valore assoluto sono la Lombardia, dove si sono verificati il 15,0% dei decessi, l’Emilia Romagna e il Veneto, entrambe con una percentuale del 9,9%. Rispetto all’anno precedente, spiccano il dato raddoppiato della Calabria (passata da 26 a 50 decessi) e gli incrementi in Campania (da 70 a 100) e Basilicata (da 14 a 22).
 
Analizzando le professioni svolte dagli infortunati, emerge che quella dei commessi delle vendite al minuto, che l’Istat indica come la principale per numero di addetti nel mercato del lavoro italiano, è nelle prime posizioni della graduatoria in valore assoluto degli infortuni in tutte e cinque le ripartizioni geografiche. In posizioni alte, in particolare nel Nord-Est e nel Nord-Ovest, si collocano anche i facchini e gli addetti allo spostamento di merci, mentre al Sud e nelle Isole al primo posto ci sono, rispettivamente, il personale infermieristico e sanitario e i braccianti agricoli.
 
Il nuovo numero di Dati Inail dedica anche un focus ai risultati dell’ultima indagine di customer satisfaction, che ogni anno misura il livello di soddisfazione dell’utenza rispetto alle prestazioni e ai servizi erogati dall’Istituto, attraverso un questionario somministrato allo sportello o tramite mail-web a un campione di lavoratori e aziende. I questionari compilati nel 2019 sono stati 21.120 e il giudizio medio, su una scala di valori da 1 a 4, è risultato pari a 3,57, in aumento rispetto al 3,51 del 2018.

FONTE: Inail.it

Nuovo protocollo tra le parti sociali: online il video sull’organizzazione aziendale

Ancora emergenza Covid-19

Turnazione, smart working, rimodulazione dei livelli produttivi: nel video online da oggi sul portale Inail, le indicazioni per l’organizzazione aziendale nella fase di ripartenza.  È l’ottavo capitolo della serie, composta da 14 brevi filmati, che illustra i contenuti del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure
per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro”, sottoscritto tra le parti sociali il 14 marzo e integrato il 24 aprile scorso. Il documento contiene previsioni di carattere generale dirette a tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori nello svolgimento delle attività produttive.
 
Lo smart working, che nel corso del lockdown ha garantito la prosecuzione di diverse attività produttive, continua a essere “favorito anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro, in quanto utile e modulabile strumento di prevenzione”, si legge nel Protocollo. Sarà il datore di lavoro a garantire supporto al lavoratore e alla sua attività fornendo assistenza nell’uso delle apparecchiature e favorendo la rimodulazione di tempi di lavoro e pause.
 
Il distanziamento sociale si attua anche attraverso la rimodulazione degli spazi di lavoro, l’individuazione di soluzioni innovative per riorganizzare le postazioni e l’introduzione di turni e flessibilità oraria per ridurre il numero di presenze in contemporanea nei luoghi di lavoro. Elementi da considerare per evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa, in particolare riguardo all’uso dei trasporti pubblici.

FONTE: inail.it

Protocollo tra le parti sociali: due nuovi video su igiene personale e pulizia in azienda

Emergenza Covid-19

Da oggi online sul portale Inail, mostrano le misure d’igiene personale e di pulizia e sanificazione in azienda, raccomandate nella fase di graduale riapertura delle attività produttive. Entrambi fanno parte della serie di 14 brevi filmati che illustrano le indicazioni contenute nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure
per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro”, sottoscritto tra le parti sociali il l 14 marzo e integrato il 24 aprile scorso. Il documento contiene previsioni di carattere generale dirette a tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori nello svolgimento delle attività produttive consentite dalle disposizioni governative.
 
Le operazioni di pulizia quotidiana e periodica da effettuare in uffici e reparti e di sanificazione straordinaria, con particolare attenzione a tastiere, mouse e schermi touch, sono elencate nel filmato in modo semplice e schematico. Sono spiegate anche le misure da osservare in caso di presenza nei locali aziendali di una persona affetta da Covid-19.
 
Nel video che illustra quali siano le precauzioni igieniche personali da adottare nei luoghi di lavoro, si ricorda che è necessario osservare queste misure con particolare attenzione e regolarità. Sottolineando che “è obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani”. In questo caso, si tratta di comportamenti che, dall’inizio dell’emergenza, sono stati diffusi sui media e dalle autorità sanitarie costantemente e che ormai tutti sappiamo come mettere in pratica.

FONTE: inail.it

#denunciolosfruttamento, conosco i miei diritti.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro promuove la diffusione dei video in 9 lingue, che forniscono ai lavoratori gli strumenti per conoscere i propri diritti e denunciare le situazioni di sfruttamento. I filmati sono frutto delle sinergie sviluppate dalla propria struttura Interregionale del Nord Est (IIL Venezia), con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Servizio Centrale dello SPRAR/SIPROIMI e altri partner.

Conosco i miei diritti #denunciolosfruttamento (Italiano),

I know my rights #saynotoexploitation (inglese),

Je connais mes droits #jedénoncelexploitation (francese),

আমি আমার অধিকার জানি #ছেয়নোটুএক্ষ্প্লোশিয়ন (Bengali),

Запознат съм с моите права #разобличавам експлоатацията (Bulgaro),

了解我的权利 #投诉剥削 (Cinese),

زه خپل حقونه پیژنم # استثمار ته نه ووایه (Pashtu),

Îmi cunosc drepturile #denunțexploatarea (Rumeno),

Я знаю свои права #я отказываюсь от эксплуатации (Russo).

FONTE: https://www.ispettorato.gov.it

#iofacciolamiaparte: la festa del Lavoro ai tempi del Covid, Sicilia.

Un progetto degli assistenti sociali Inail per stimolare la partecipazione attiva mediata dal web e per sviluppare il senso di appartenenza, la sensibilità civica e la responsabilità collettiva. Ciascun assistito coinvolto ha realizzato un video per lanciare un messaggio di speranza testimoniando che, dopo eventi improvvisi e che cambiano la vita, ci si può rialzare.

L’attuale contesto caratterizzato dalla chiusura temporanea delle attività produttive, anche se necessaria per contenere la diffusione del coronavirus, sta generando una grave crisi economica con la perdita di numerosi posti di lavoro. Rappresenta, pertanto, un’occasione importante di riflessione soprattutto nella giornata in cui si celebra la festa del Lavoro.

Sintomo di resilienza e di una grande forza di volontà è accettare la disabilità sopravvenuta e con estrema determinazione proseguire una nuova vita. In questo contesto i lavoratori che, a causa di gravi infortuni, hanno subito delle inevitabili ripercussioni, hanno offerto una testimonianza, essi infatti non si sono arresi ma, hanno preferito concentrarsi su ciò che era rimasto anziché su ciò che avevano perso.

L’iniziativa #iofacciolamiaparte, nata da un’idea progettuale degli assistenti sociali Inail della Sicilia, è un esempio di partecipazione attiva mediata dal web per stimolare e sostenere la condivisione sociale e sviluppare il senso di appartenenza, la sensibilità civica e la responsabilità collettiva.

Ciascun assistito coinvolto ha realizzato un video che ha poi pubblicato nella propria pagina social (facebook, instagram etc.) allo scopo di diffondere, in questo particolare momento, un messaggio di speranza, testimoniando che, dopo eventi improvvisi e che cambiano la vita, ci si può rialzare. I video, rappresentativi di persone con vissuti diversi, ma accomunati dalla stessa appartenenza al mondo Inail, sono la prova che si può superare qualsiasi ostacolo.

FONTE: Inail.it